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LAV: stop al circo con animali in tv


La LAV ha inviato oggi una lettera al Presidente della Rai, Claudio Petruccioli, e al Direttore di Rai Tre, Paolo Ruffini, in cui chiede di valutare l’opportunità della messa in onda della trasmissione “Circo Massimo Show”, prevista in prima serata domani, mercoledì 13 giugno, su Rai Tre, e per protestare contro la presenza di una tigre nello spot di lancio della stessa, in contrasto con le “Linee guida per la tutela degli animali in tv”, varate recentemente dalla Rai. Nello scorso mese di febbraio, infatti, il Segretariato sociale Rai, in collaborazione con la LAV, ha presentato le “Linee guida per la tutela degli animali in TV” ispirate ai principi della “Dichiarazione Universale per i Diritti dell’Animale” firmata a Bruxelles nel 1978 all’Unesco. Ed è proprio a tale documento, seppur non vincolante, che fa riferimento la LAV nella sua lettera, ritenendo che, nel caso del programma “Circo Massimo Show”, sia stato interpretato in maniera volutamente fuorviante: “invece di puntare a una “progressiva riduzione delle rappresentazioni circensi... fino alla loro totale eliminazione„ come citato nell’articolo 4 delle Linee guida – dichiara Stefania Ivanovich, responsabile nazionale LAV Circhi – già dallo spot di lancio della trasmissione vengono enfatizzati i numeri con animali, mostrando otarie, leoni, tigri e quant’altro, relegando in posizione marginale le esibizioni degli acrobati”. Lo stesso spot vede la presenza della tigre Giada quale coprotagonista, a disprezzo dell’articolo 1 delle Linee guida, che recita “La presenza di animali in trasmissioni televisive deve essere finalizzata alla sensibilizzazione, al rispetto e alla conoscenza delle specie, escludendo qualsiasi utilizzo di animali non consono alla loro natura nonché un loro utilizzo che li sottoponga a violenze, stress o atteggiamenti irrispettosi della loro dignità”, laddove la presenza della tigre nello spot non può certo definirsi “finalizzata alla sensibilizzazione, al rispetto e alla conoscenza delle specie”! “Si tratta a nostro parere dell’ennesimo caso di sfruttamento di animali in trasmissione, – prosegue Stefania Ivanovich – in condizioni sicuramente “non consone alla loro natura” né “rispettose della loro dignità”, ma anzi causa di stress dovuto alla presenza di soggetti estranei, in un ambiente, qual è un set cinematografico o televisivo, certamente non tranquillizzante”. “Senza contare che l’articolo 4 enuncia che le trasmissioni circensi devono essere escluse dalla fascia oraria dedicata ai minori, mentre lo spot, proprio per la sua funzione promozionale, viene trasmesso a qualsiasi ora, a prescindere dalla fascia protetta” conclude la Ivanovich. Sminuito di significato, infine, il collegamento con il Cirque du Soleil che, anziché valorizzare l’arte del più rinomato esponente del Nouveau Cinque, che ha fatto del bando dello sfruttamento degli animali nello spettacolo la sua bandiera e il suo punto di forza, coerentemente con quanto dichiarato nelle “Linee guida” secondo cui “vanno valorizzate le espressioni artistiche e gli spettacoli circensi che non ricorrono all'utilizzo di animali”, viene decontestualizzato riducendo l’intervento del Cirque a mero numero di acrobazia, per quanto spettacolare, in mezzo ad altri numeri circensi. La LAV auspica quindi che le “Linee guida per la tutela degli animali in tv” possano presto concretizzarsi in un reale cambiamento anche nell'ambito televisivo dove, purtroppo, è ancora presente un grande uso di animali senza rispetto e attenzione per la loro dignità.Da:Infolav.org