Bolina news

Un problema chiamato Bambino Povero


L'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia ha comunicato un dato secondo cui sono circa 50 mila i bambini, di eta' compresa tra i 2 e i 12 anni, costretti all'accattonaggio in Italia. Nel Lazio sarebbero 8 mila i bambini che chiedono l'elemosina per strada. Inutile dire il polverone che la notizia ha sollevato negli ambienti In della scena italiana, non possiamo che immaginare commenti come "incredibile, eppure quel ragazzino al semaforo qui sotto non sembrava così piccolo!". I dati sono stati comunicati a Roma, in occasione della presentazione di una campagna denominata "Infanzia negata. Futuro zero." contro lo sfruttamento dell'accattonaggio minorile.La campagna servirà a sensibilizzarci, a farci capire quanto sbagliamo a finanziare questi sfruttatori di bambini. Così ci prenderemo i nostri bei sensi di colpa a dare due soldi al ragazzino che, dopo aver imparato a camminare, ha imparato a porgere la mano al finestrino dell'auto.Queste iniziative sono distruttive, massacrano senza dar spazio alla costruzione di qualcosa di nuovo, di buono. E' facile, è molto facile, cancellare ciò che ci da fastidio, pensando di aver risolto il problema.Quello che succederà, quel che sta già succedendo, è che questi bambini, tolti dai semafori, andranno nelle strade, lasciando la via dell'accattonaggio intraprenderanno quella della criminalità, facciamo molta attenzione: non sono affatto due vie simili.Finiranno così nella miseria infinita dello sfruttamento della baby-criminalità, o, ancora peggio, nella drammaticità della baby-prostituzione.O, più semplicemente, moriranno di fame.Ma all'ipocrita benpensante di turno cosa importa? La sua pseudo-morale perbenista è salva, e non avrà più il fastidio di vedere occhi pietosi chiedergli venti centesimi per un lavaggio di parabrezza.Attenzione, non sto dicendo che chi sfrutta i bambini compie un atto umanitario, non scherziamo. Sto semplicemente mettendo in guardia da facili rigurgiti moralisti che non portano a niente. Migliorare è sempre più difficile che distruggere.Il vero impegno di una campagna contro lo sfruttamento implicherebbe la costruzione di strutture con personale adeguato all'istruzione di questi bambini ridotti in miseria, e le possibilità di un loro inserimento nel mondo del lavoro.Non prendiamoci in giro, queste strutture e queste possibilità non esistono.Togliere un bambino dal semaforo e poi voltarsi dall'altra parte per non vedere dove va a finire non significa compiere un gesto umanitario, significa fregarsene di un problema. Un problema chiamato "bambino povero".da IL WRITER - Un giornale libero sulla rete