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La spada e la ragione


Ratisbona,Baviera,12 settembre 2006.Papa Benedetto XVI ,nella sua lectio magistralis intitolata "Fede,ragione e università",parla del rapporto tra fede e ragione,davanti ad una gremita folla  di studenti,accorsi da tutto il mondo per assistere al suo discorso.Non può neanche immaginare che le sue parole,peraltro lucide ed obiettive ,di lì a poco saranno oggetto di un' interpretazione  clamorosamente grossolana  e che tra  breve scoppierà il finimondo.La sua unica colpa è quella di aver citato un testo in cui un imperatore bizantino,assediato a Costantinopoli dagli ottomani,attacca duramente l'Islam e la "guerra santa",sostenendo che la fede non può in alcun modo essere imposta con la violenza.Basta questo,una sola frase estrapolata da un ampio contesto e prontamente e,in mala fede,strumentalizzata dai soliti predicatori d'odio delle frange estremiste dell'Islam, per accendere gli animi dei musulmani di tutto il globo.Basta questo,perché alte cariche di stato e religiose musulmane chiedano a gran voce le scuse del Papa,perché qualcuno arrivi addirittura a minacciarlo di morte e perché in tutto il mondo si moltiplichino,nel giro di pochi giorni,episodi di barbarie :chiese bruciate,luoghi di culto saccheggiati e una suora uccisa a Mogadiscio,a completare il triste bilancio.Il Papa in realtà,non avrebbe dovuto scusarsi proprio con nessuno,dal momento che,nel suo dialogo,si scaglia non contro l'Islam,ma in primo luogo contro le teorie positiviste e in ultma analisi  contro la visione di un Dio assolutamente trascendente ed impenetrabile,di un Dio violento ,che si distacchi da qualsiasi tentativo di razionalizzazione da parte dell'uomo:questa rappresentazione di Dio è propria di certa sottocultura di matrice pseudoislamica,che si nutre di interpretazioni completamente distorte e farneticanti dei testi sacri.La ragione non rappresenta infatti l'antitesi della fede,quanto piuttosto uno degli strumenti al servizio della fede stessa.Dio si è rivelato a noi tramite il logos,ossia in modo che noi potessimo capire,o in qualche modo intuire la sua presenza: ma è la fede in Dio appunto,che ci aiuta a capire e ad apprezzare il perché l'universo intero sia governato da leggi razionali.