BOLLETTE E CONSUMI

Acqua: Cresce la spesa del +11%


AffariItaliani 03-06-08: L'acqua diventa più cara: una famiglia-tipo composta da tre persone spende mediamente in un anno 250 euro. Il dato, riferito al 2006, risulta più alto dell'11% rispetto all'anno precedente e addirittura del 46,6% nei confronti del 2002. E' quanto emerge dalla Relazione al Parlamento del Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche che invita a esercitare un attento controllo sui meccanismi di formazione delle tariffe. In verità, i prezzi in Italia risultano più contenuti rispetto al resto d'Europa, la cui media per famiglia si attesta sui 403 euro. Ma a destare preoccupazione sono gli incrementi repentini registrati nel nostro Paese dopo il 2002, anno in cui in molte aree del Paese la riforma non era ancora entrata in vigore e veniva adottata la vecchia tariffazione Cipe. In linea di massima, si legge nella relazione, risulta che mediamente non vi è ancora un diffuso problema di sostenibilità del costo dei servizi idrici da parte delle famiglie, anche se il fenomeno deve essere attentamente monitorato. Il Comitato avverte poi che esiste, a livello territoriale, un'escursione eccessiva, tanto per i valori massimi che per quelli minimi. Basti pensare che si va da un minimo di 81 euro di spesa media per famiglia a un massimo di 587 euro. La legge che ha introdotto il metodo tariffario vigente, spiega il Comitato di vigilanza, prevedeva la revisione quinquennale, che finora però non è stata effettuata A livello europeo, la Relazione svela che l'acqua più cara è quella di Berlino, la più a buon mercato quella di Cuneo. Dopo la capitale tedesca, si collocano Varsavia e Zurigo, mentre nella parte bassa della classifica, Cuneo è preceduta da Milano e Caltanissetta. Il Comitato di vigilanza rivela poi che gli adeguamenti tariffari hanno cominciato a costituire uno degli strumenti di autofinanziamento del servizio e vengono utilizzati per migliorare la qualità dei servizi ma è vero pure che i valori di investimento in Italia (33 euro per abitante l'anno) sono meno della metà di quelli previsti in Inghilterra e Galles (80 euro) e addirittura più di un terzo del massimo previsto per gli Usa (72-114). In Italia il valore degli investimenti medi annui sul Pil è pari allo 0,15%, che è meno della metà del valore minimo indicato per i paesi ad alto reddito (0,35-1,20%). Forte la discrepanza territoriale tra gli investimenti realizzati: si va dai 77 euro per abitante di Modena ai 3.511 della Valle del Chiampo. Da notare, infine, che gli investimenti realizzati al 31 dicembre 2006 sono stati pari al 49% di quelli programmati, col caso limite dell'Autorità di Ambito della Puglia, che presenta una percentuale di realizzazione di appena il 9%. Si tratta di "un dato preoccupante" dice il Comitato, che "investe la valutazione sull'effettiva capacita' della riorganizzazione prevista dalla riforma di superare le attuali criticità del servizio. Adesso ci raccontano la bufala che la bolletta aumenta perchè devono rifare la rete idrica. Questo è vero solo in alcuni casi, ovvero quando l'afflusso è insuffciente a rifornire i cittadini. Nella maggior parte dei casi e solo per avere una maggiore portata e vendere l'eccesso. Se l'acquedotto perde ma garantisce l'acqua nelle case non vedo problemi di sorta. Quello che si perde, và nel terreno e ritorna in circolo e può essere riutilizzato. Non è come il gas o la corrente che si perdono definitivamente.