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Basta Compiti In Vacanza

Post n°344 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da russocaio
 

CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA art. 31 comma 1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.

Ogni volta che la scuola chiude per le vacanze, per i nostri figli inizia lo stress dei compiti. I loro insegnanti vanno a rilassarsi mentre per loro il lavoro continua. Cosa accadrebbe se gli operai della FIAT durante le ferie dovessero portarsi a casa dei pezzi di motore da assemblare? Sicuramente scoppierebbe una guerra civile! Perchè questo non vale per gli alunni? Le vacanze sono tali per tutti, non sono fatte per fare riposare solo i loro insegnanti ma anche i bambini e noi con loro. Oltretutto gli insegnanti si dividono il lavoro ciascuno di loro assegna le sue 20 pagine di compiti, mentre i nostri figli si beccano tutto il cumulo delle varie materie. Esiste una circolare del 1969 (mai abrogata) che vieta l'assegnazione dei compiti durante le vacanze e nei fine settimana. Viva il maestro unico!!!!!

Circolare Ministeriale 14 maggio 1969, n. 177

Prot.n.4600 Oggetto: Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere.

Con circ. 20 febbraio 1964, n. 62, avente per oggetto: "Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe", fu richiamata l'attenzione dei Capi d'istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa.

In quell’occasione, fu posto in evidenza che alla formazione culturale dell'alunno concorre non soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti", ma anche "il ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".

La ricerca da parte dei giovani di nuove conquiste, di nuovi ideali, in uno sforzo continuo di superamento di sistemi e di schemi di vita non più aderenti alle esigenze sempre nuove e mutevoli dell’odierna società, una sempre più approfondita valutazione dell'importanza dei problemi del tempo libero, l'incidenza sempre più viva ed efficace sui giovani delle manifestazioni collaterali non proprie della scuola ma pur sempre riconducibili alle sue finalità e alla sua azione educativa, quali le attività sportive, ricreative e artistiche, inducono a considerare da un angolo visuale più ampio tutti i fattori e le componenti che concorrono, insieme e ad integrazione della tradizionale preparazione culturale dei giovani ai fini meramente scolastici, alla crescita e al completamento della personalità in vista dei successivi traguardi che la vita porrà dinanzi a ciascuno di loro.

Anche la consapevolezza e la comprensione al di fuori dell'ambito dell'attività prettamente scolastica d’alcuni aspetti della dinamica della vita del nostro paese, quali la sua affermazione nel contesto del mondo civile, il suo progresso economico, lo sviluppo delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva a tutte le manifestazioni volte ad esaltare nelle coscienze gli ideali della democrazia, della libertà, della patria, della famiglia, postulando in maniera non meno sentita l'esigenza di nuove aperture in tema di processo formativo dei giovani.

In questa prospettiva acquista particolare rilievo l'interessamento e la partecipazione dei giovani alla pratica degli sport (nuoto, sci, tennis, calcio, ecc.), specie se promananti dalla scuola medesima o da istituzioni aventi fini educativi, alle manifestazioni artistiche (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.), alla visita dei monumenti, dei musei, delle gallerie, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi.

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio l’individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Nell'impegno di garantire agli alunni ogni possibilità e ogni componente di sviluppo della loro personalità, la scuola non può non preoccuparsi di rendere praticamente possibile questa più ampia e varia forma extrascolastica d’arricchimento culturale e formativo.

Inoltre, siccome nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un'attività lavorativa, trovano l'unica occasione di un incontro dei propri membri, innanzi tutto genitori e figli, più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell'abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l'unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.

In considerazione del duplice ordine d’esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie d’ogni grado e tipo non siano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non accadano, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o d’esami imminenti, ad esempio per riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.

Si pregano le SS.VV. di comunicare la presente ai Capi d'istituto, agli Ispettori scolastici, ai Direttori didattici, agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie. Si confida che il personale docente coglierà appieno il senso delle disposizioni impartite, le quali, lungi da tendere ad un’attenuazione dell'attività scolastica, si propongono di dare possibilità di maggiore impegno agli alunni nei giorni feriali e di rendere più completa e integrata l'azione educativa della scuola con gli apporti dell'azione formativa della comunità familiare e dei contatti che questa può favorire in sede extrascolastica con il mondo della natura, dell'arte, dello sport e con le libere attività di gruppi giovanili organizzati.

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Commenti al Post:
generazioneottanta
generazioneottanta il 15/07/16 alle 11:33 via WEB
magnifico questo articolo. Ti seguiro spesso. Ciao da

kepago

 
ambrosiadossi88
ambrosiadossi88 il 25/08/16 alle 00:12 via WEB
splendido questo articolo. Tornerò a trovarti Ciao da

Mobiletech

 
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