VITE A PERDERE

A DIECI ANNI DA GENOVA - LA REPRESSIONE


    …Ventuno luglio Genova feritatrecentomila in stradanella rabbia compostadi chi non cedeall’intimidazionedei violenti di statoe dell’omicidio legalizzato…trecentomila in piazzaper dire di un mondo possibile ancoraoltre l’ingiustizia permanentedel Capitalismo Globale… E l’Occhio Mediatico ha visto:le mani bianche alzatenella luce marina di un giorno d’estatecon quel cielo assetatoche sembrava potesse dissetarsidi una speranza immensadi solidarietàe come un fiume che travolga gli arginilasciarla poi inondaresu tutta la cittàoltre il recinto giallodella gialla arroganza dei potentioltre la bestemmiadella rossa barriera di rigettod’ogni utopia concreta… L’Occhio Mediatico ha vistole mani bianche alzate a testimoniarepacificamente la rabbiae il dolore dei poveri del mondoche non chiedono ipocrite elemosinea coloro che li hanno derubatima il diritto ad eguale dignità… L’Occhio Mediatico ha vistoun cielo innocente e serenoviolato e accoltellatoall’inatteso segnaledei tutori teppisti dell’ordine dei fortidalle eliche ciniche e realistee dagli urli fumosidegli elicotteri in volo… e le mille e più mille mani alzatesembravano già reggeretutta la pauradi quel cielo feritoe l’ansia soffocantedell’attacco violento dei potentiquando improvvisamentele mille telecamere di lottaguardarono quei neri manganellibattere a tamburosui grigi scudi levatipercussivi nel ritmo di marciadei passi militari sul selciatouna degna paratada regime dei Grandi Macellaie dei fasti di un duce ritrovato… Mille piccoli occhi digitalihanno visto e fissato alla memoriaavanzare schierata contro il corteo pacificola muraglia squadrista di scudi e manganellicontro le mani nudedei cristiani dissidenti…  (…) L’Uomo Fine è contentolà in prefettura:la paura (la nera paura)quintessenza di ogni dittaturaaccecava d’idranti e lacrimogeniil popolo ribelle di Genova ferita… E i vescovi e i prelatidai vertici ecclesialigià mostravano ai Grandivera contrizionequasi a chieder perdonoper quei manifestanti cattolici apostoliciscesi in piazza nell’ora del disordine:“E’ forse giusto scendere in corteoper le strade macchiate di violenzaper noi credenti in Cristocattolici apostolici?” Ma Cristo era già nelle stradedi Genova assediatain testa al corteole mani bianche alzatee gli occhi assetatidi pace e di giustiziaCristo malmenatogià nella prima caricadei cellulari in corsalanciati per uccideree spargere terrore… E i vescovi e i prelatidubitavano e infine condannavanola protesta e il dissensodei cristiani cattolicicredenti nel Cristo Signoree Cristo era ormai nelle stradeassetato di pace e di giustiziacon gli occhi acciecati e bruciatidai gas lacrimogenie dagli incendi nerie Cristo era lì in quelle stradein coda al corteo pacifistauno straccio di sangue e di sputile gambe già spezzateda calci e manganelliun Cristo censuratoe messo a taceresenza speranza di resurrezionementre tentava appena di ripetereagli otto prepotentil’antico discorso della montagna… “beati i furbi e i manipolatoridi coscienze… beatii violenti con stilegli arrampicatoridi piazza affariascesi alla politica telegenica amati e riveritinelle bische di stato e sugli altari…beati sfruttatori di spirito e di corpocorpo-merce eleganza e sobrietàgente per bene premiod’amicizia e bontàtruffa legale con sigillo e marchiodi alta qualità…beate beatitudinidi un paese-latrinada merda riciclata in parlamentomaggioranze assolutepensiero stappa e vinciimperante pensiero da svendita finale…beati i primi semprei furbi e i truffatoricon classe e facce-culidalle bocche mediatiche intasatedi merda colloquialedigeribile certo ai furbi e agli imbecilli…beata Italiail cavaliere vincevince l’Europavince il Capitalevince la truffa internazionalevince il Mercato liberounico globalevince il Pensiero Unicoe vincerà la guerrala guerra e il Nuovo Ordinetutti giù per terra!”   (…)   (2875) - Genova-Salò                             …luglio ventunodel duemilaunoe uno e due e trefratelli d’italiaviva pinochetl’italia s’è destadel fascio littoriosi cinge la testafratelli d’italiaitalia salòe quattro e cinque e seia morte i comunistigli anarchici e gli ebreifratelli di salòfratelli a bolzanetoqui la si fa finitacon la democraziae tre e due e unoper libero mercatomano libera alla poliziaventuno luglio a nottee il ventidue a seguirela lunga filastroccaal suon dei manganellisi canta in ogni dovecon l’assordante orchestradei lugubri elicotterilegalità sospesa in tutta la cittàè la vendetta duradei tutori dell’ordinescatenati al massacroalla torturagenoa social forumin carcere e in questuracanaglia comunistain piedi e faccia al muroschiena drittasaluto fascistao vi spezziamo le maniputtane troiettevi piacerà assaggiarlomaschio e in divisaal cesso insieme a noie uno e due e treil capo dello statogarantisce comunquedal popolo sovranopiena fiduciaalle forze dell’ordinecarabinieri gom e poliziac’era una volta la democraziad’italia fratellie dieci e venti e trentae cento manganellidieci di serasenza alcun mandatola polizia irrompenelle scuole ove ha sedeil centro media ed organizzazionedel movimento antiliberistacontando fino a treil gioco è naturalepoi scatta l’irruzionepotreste farvi maleil gioco è divertentei manganelli alatiche volano leggericome fulmini o lampigiù dal cieloa spezzarvi le ossadentro i sacchi a pelocol sangue che schizzaun bel disegno ai murie attenzione a fuggire dalle scalepotreste farvi malei tutori dell’ordineinfine fanno festae a chi protestaschiacciano la testae sette e otto e novedentro la scuola piovepiovono calci e sputiormai siete fottutifottuti è naturalenel bene nazionalese poi vi fate malevia tutti all’ospedalee uno e due e treevviva pinochetfratelli di salòil capo dello statoreitera fiduciaalle forze tutoril’italia s’è destaladrona e fascistasolleva la crestag8 g9contare fino a diecipoi non sarà difficilepoi ci sarà il terrorepoi ci sarà la guerrale armi canterannoe tutti giù per terra!