Apprendo dalla stampa che il governo italiano ha compiuto un ulteriore atto di sostegno alla guerra infinita americana: la produzione degli aerei F-35. Altro denaro per altre armi, alla faccia del pacifismo e della non violenza! Ma si sa che la pace si può costruire in tanti modi. In fondo anche i Joint Strike Fighter sono un problema di carattere urbanistico, evidentemente. Tutte le armi e gli strumenti di guerra sono propriamente un problema di tipo urbanistico, non c’è dubbio. Anche la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki si è risolta in un problema di tipo urbanistico. Il sig. Prodi ha perfettamente ragione a definire un problema urbanistico vicentino l’allargamento della base di Vicenza. E io mi reputo un solerte sostenitore del pensiero prodiano della guerra quale fenomeno urbanistico e territoriale. Per dirla alla Nerone, bruciamo le città per ricostruirle “più belle e più superbe che pria.” Il concetto è chiaro: i Joint Strike Fighter, bene usati, contribuiranno a ridefinire l’assetto urbanistico di parecchie città e villaggi del medio oriente o dell’Africa sub-sahariana, abbattendo gli edifici ma anche eliminando una buona fetta della popolazione “superflua”. Complimenti, signor Prodi! continui sulla strada del riarmo voluto dai padroni neocon. Dopo la “guerra umanitaria” potremo goderci la “guerra edificante” (urbanisticamente intesa).
QUESTIONI "URBANISTICHE"
Apprendo dalla stampa che il governo italiano ha compiuto un ulteriore atto di sostegno alla guerra infinita americana: la produzione degli aerei F-35. Altro denaro per altre armi, alla faccia del pacifismo e della non violenza! Ma si sa che la pace si può costruire in tanti modi. In fondo anche i Joint Strike Fighter sono un problema di carattere urbanistico, evidentemente. Tutte le armi e gli strumenti di guerra sono propriamente un problema di tipo urbanistico, non c’è dubbio. Anche la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki si è risolta in un problema di tipo urbanistico. Il sig. Prodi ha perfettamente ragione a definire un problema urbanistico vicentino l’allargamento della base di Vicenza. E io mi reputo un solerte sostenitore del pensiero prodiano della guerra quale fenomeno urbanistico e territoriale. Per dirla alla Nerone, bruciamo le città per ricostruirle “più belle e più superbe che pria.” Il concetto è chiaro: i Joint Strike Fighter, bene usati, contribuiranno a ridefinire l’assetto urbanistico di parecchie città e villaggi del medio oriente o dell’Africa sub-sahariana, abbattendo gli edifici ma anche eliminando una buona fetta della popolazione “superflua”. Complimenti, signor Prodi! continui sulla strada del riarmo voluto dai padroni neocon. Dopo la “guerra umanitaria” potremo goderci la “guerra edificante” (urbanisticamente intesa).