VITE A PERDERE

EPISTOLA TERZA DI GESU’ CRISTO ALLA CHIESA CATTOLICA


Caro Papa, cari Vescovi, chiarito in premessa che io con voi non ho nulla da spartire, mi vedo costretto a scrivere una nuova epistola dall’alto dei cieli, per ricordarvi che avete ancora una volta superato ogni limite nell’opera millenaria di falsificazione opportunistica del mio messaggio e di sfruttamento della religione a fini di potere. La vostra incommensurabile ipocrisia mi costringerà quanto prima a scendere nuovamente sulla terra per smascherare il gigantesco imbroglio su cui si fonda tutto il vostro apparato istituzionale, per urlare sulla pubblica piazza contro di voi le stesse parole che già pronunciai contro gli scribi e i farisei ipocriti, per cacciarvi dal tempio come già feci duemila anni addietro con i mercanti. Ma di questo ho già ampiamente scritto nella mia precedente epistola, a cui vi rimando, se mai aveste voglia di conoscere la “volontà del Signore” (cosa di cui dubito profondamente, considerato che l’unico Signore che avete sempre servito è il Potere Temporale in tutte le sue accezioni e forme storiche). Ogni domenica, giorno del Signore, uno di voi detto Papa, approfittando di un potere abusivo desunto a forza e con violenza secolare dalla famigerata bufala della pietra di Pietro su cui edificare un grattacielo di menzogne dette dogmi... questo illegittimo dirigente d’azienda (Vaticano), spalleggiato da un aspirante inquisitore con la mania segreta del rogo antieretico, continua imperterrito a bestemmiare il mio nome, attribuendomi un’oscena propensione a spiare dal buco triangolare del padreterno i rapporti sessuali degli esseri umani e il modo in cui si accoppiano fra di loro. Secondo l’ossessiva reiterazione di tali ipocrite dichiarazioni scritte e verbali, la mia venuta sulla terra non avrebbe avuto quale fine supremo l’affermazione dell’amore fra le creature contro l’odio e la violenza e io non avrei benedetto la fame e la sete di giustizia, l’uguaglianza fra gli uomini, l’assoluta priorità della pace sempre e comunque... no, per voi, sepolcri imbiancati che benedite i funerali dei tiranni e degli assassini e negate il perdono e la pietà cristiana a chi muore nella sofferenza, per voi io sarei morto sulla croce solo per una meschina questione burocratica, detta matrimonio, su cui si fonderebbe una presunta società cristiana. La vostra sporca menzogna, dietro cui si nasconde nient’altro che la gestione affaristica della vostra immorale istituzione, offende oltre ogni limite la dignità dell’amore tra gli esseri umani, quale che sia il loro sesso: e io ve lo grido dall’alto dei cieli che la difesa di quella istituzione che voi chiamate “famiglia tradizionale” non solo non mi riguarda, ma contraddice in pieno la ricerca di rapporti umani basati esclusivamente sul primato dell’amore e della solidarietà. Io sono esattamente contro la famiglia, e voi lo sapete: io sono venuto a separare la madre dal figlio e il marito dalla moglie, sono venuto a portare la più grande rivoluzione libertaria della storia umana, affermando l’uguaglianza fra gli uomini, non riconoscendo altra famiglia che la comunità dei poveri della terra. Un riarmo senza precedenti è in atto da tempo in tutto il mondo ad opera di quei potenti contro cui ho lottato nella mia breve vita terrena; il territorio italiano si sta trasformando in una portaerei americana pronta a bombardare all’infinito coloro che più ho amato (i poveri e gli indifesi); l’intero pianeta è a rischio di distruzione a causa delle leggi del cosiddetto libero mercato e di quel sistema ormai mondiale di rapina selvaggia chiamato Capitalismo; il dio Profitto ha soppiantato ogni forma di spiritualità vera, appiattendo le coscienze e i pensieri di miliardi di esseri umani; leggi criminali condannano milioni di poveri all’immigrazione clandestina, alla morte violenta in mare, al rifiuto delle più elementari forme di solidarietà... e voi, arroccati nella vostra inumana ipocrisia, continuate a tacere su tutto ciò, per proclamare ossessivamente nient’altro che la vostra legittima “preoccupazione” per i pericoli che minacciano la “famiglia tradizionale”. Non il riarmo atomico, non la prepotenza dei ricchi, non la violenza criminale delle istituzioni finanziarie, non le quotidiane stragi di innocenti in medio oriente, in Africa e nei paesi più poveri del pianeta... nulla di tutto ciò vi preoccupa in maniera così allarmante come le minacce alla “famiglia tradizionale”! Non c’è dubbio che se davvero scegliessi di tornare sulla terra, sareste proprio voi a mandarmi dritto sulla forca o sulla sedia elettrica (la croce dei paesi cosiddetti civili e democratici). Perché voi siete la negazione vivente di me e di ogni religione possibile, voi siete solo l’espressione più becera dell’oppressione dell’uomo sull’uomo. Saluti cristiani e pace agli uomini di buona volontà (quello che voi non siete!).