VITE A PERDERE

MACELLERIA PASQUALE


… questa mia poca carne non sazia il vostro appetito – poca carne di cucciolo da poco macellato non può bastare a saziare l’umana crudeltà più che mai nei giorni della pace formale della colomba pasquale auspicio di buon appetito (muoia chi muoia è cosa secondaria)… ma non c’è traccia di pietà nei vostri palati in festa né carità cristiana nella macellazione-industria degli agnelli sgozzati – il rito dello sterminio - ancora buon appetito – alla fine di noi rimane appena un gemito strozzato da quel nastro di sangue inciso alla gola e l’occhio-silenzio accecato dei nostri acerbi belati… … mi avete tolto alla vita quando la vita nasce appena un lattante strappato alla tenera mammella svezzato da un taglio di lama - e a questa mia gola assetata di latte materno avete dato a bere un cupo fiotto di sangue – il sangue mio stesso – la piccola vita negata… … poi del mio corpo appeso all’uncino avete fatto commercio squartato e incartato - poca carne pur sempre e un mucchio d’ossa tenere sul piatto della festa - eccomi imbandito il vostro agnello sacrificale prodotto marchiato da buona macellazione industriale - un pasto degno delle vostre guerre umanitarie e civiltà cristiana – masticazione democraticamente discreta e vino di stagione… … del cucciolo che fui non rimarrà nient’altro che un mucchio d’ossa in qualche immondezzaio batuffoli bianchi di lana e l’urlo di un perché nel silenzio vermiglio di tutti gli innocenti che nessuno di voi ha mai voluto ascoltare…