VITE A PERDERE

MIGRANTI FUORI GIOCO


Lunedì mattina 31 agosto al bar. L’italiano medio discute animatamente dei risultati delle partite di calcio, chi seriamente indignato per un pallone sprecato, chi quasi felice per un pallone andato in rete. Tutti intensamente coinvolti e disposti a tutto per difendere i diritti del pallone. Sanno questi miei connazionali dei 70 esseri umani respinti in mare anche se richiedenti asilo, anche se destinati ad essere massacrati nei loro paesi di provenienza? Sanno delle decine e decine di migranti ormai quotidianamente lasciati annegare o morire assiderati nei loro barconi “clandestini”? Sanno questo ed altro. Ma quei fatti non li appassionano per niente. Solo un pallone sprecato o l’ingiusta sconfitta della squadra del cuore riesce ad indignarli. Io li guardo, mentre ingoio con un profondo senso di nausea il mio caffé freddo, e ho voglia di gridare: IO NON SONO ITALIANO!