VITE A PERDERE

NATI PER CASO


L’ineffabile Cota, faccia d’angelo scaduto, in relazione alle proposte del compagno-camerata Fini per la cittadinanza agli stranieri, ha dichiarato al TG minzoliniano che non è giusto dare la cittadinanza italiana al primo arrivato o a chi sia “nato per caso” in Italia (da genitori stranieri, ovviamente). Poiché le parole non sono mai casuali, ma rivelano il pensiero (sia pure d’accatto e di “bassa lega”) di chi le pronuncia, si intuisce che il signor Cota, individuo di pura razza padana, ritiene che “nascere per caso” sia un reato equivalente alla “clandestinità esistenziale” e quindi richiede formalmente il respingimento del piccolo clandestino in fondo all’utero materno da cui si è permesso di emigrare senza il dovuto permesso di esistenza. Il signor Cota, puro cervello padano visibilmente inquinato dalle acque del Po fatiscente, non si è ancora reso conto che in genere si nasce tutti un po’ per caso e che nemmeno un Cota padano qualsiasi ha avuto la possibilità di scegliere in via prenatale dove nascere, quando e da quali genitori di quale etnia eccetera, e che, quindi, lui per primo andrebbe privato della cittadinanza italiana e rispedito al mittente a calci sul suo lato posteriore (di pura razza padana anch’esso come la sua stessa faccia), con gran beneficio di tutti i comuni mortali nati per caso in questo povero paese dove, purtroppo, sono nati non per caso ma per disgrazia nostra tutti coloro che come il signor Cota si classificano di pura razza padana, ovvero razzisti perbene attaccati a nient’altro che al loro portafoglio e ai loro averi sacrosanti.