VITE A PERDERE

MURI DA ABBATTERE


  Ventennale della caduta del muro di Berlino! Vent’anni addietro, il nove novembre del 1989, il muro della vergogna è stato abbattuto!... Televisioni, giornali, manifesti… si “festeggia” una ricorrenza storica: il muro di Berlino e il crollo dell’impero sovietico. La Porta di Brandeburgo è la scenografia ideale per i festeggiamenti: non solo musica e spettacolo, ma l’abbattimento simbolico di un muro di polistirolo… Abbattimento simbolico! Come se non ci fossero altri muri reali da abbattere, a cominciare da quel muro della vergogna innalzato da Israele per rinchiudere dentro una prigione a cielo aperto il popolo palestinese. Un muro di cui nessuno ha voluto ricordarsi, in questa ricorrenza tendenzialmente ipocrita in cui non ci sarebbe nulla da festeggiare, se non il simbolo in se stesso, a prescindere da ciò che ne è derivato in termini di tradimento delle aspirazioni di libertà e giustizia sociale che avevano di fatto picconato la vergogna del muro. Ma la realtà conta poco nell’epoca della cancellazione dei fatti e i simboli non hanno altro significato che il nulla a cui sono stati degradati. Dopo il crocifisso, il muro di polistirolo, per non impegnarsi tutti politicamente ad abbattere il muro reale in terra di Palestina. Simboli e retorica dei simboli! E’ il trionfo dell’ipocrisia, il più grave flagello dei nostri tempi.