VITE A PERDERE

A PROPOSITO DI VIOLENZA...


Ora basta! Le frasi fatte del Presidente Napolitano e della pseudopposizione della pseudosinistra sono un insulto all’intelligenza e alla realtà dei fatti, fanno più male del pugno sul muso di Berlusconi e feriscono gravemente la coscienza democratica e civile di chi ancora si sforza di ragionare fuori dal coro della fatidica “maggioranza” che tutto dovrebbe legittimare per il semplice fatto di essere maggioranza. E qui c’è già la prima e più immediata forma di violenza che da anni ci tocca subire senza che nessuno abbia mai avuto il “coraggio” di riaffermare un principio di vera democrazia, per cui una maggioranza di elettori non necessariamente sta dalla parte della ragione per il semplice fatto di essere maggioranza e che esprimere dissenso in maniera netta da parte di una presunta minoranza non è un atto eversivo o di “odio” verso chi governa, ma il sacrosanto diritto al dissenso anche più radicale nelle forme e nei contenuti. Parlare di “spirale d’odio” per un pugno in faccia di un mezzo squilibrato vuol dire esattamente falsificare ancora una volta la realtà dei fatti, per cui si equipara a “odio” il normale diritto alla critica, mentre si nasconde sotto una montagna di ipocrisia l’azione violenta e di odio razziale portata avanti da una maggioranza di governo caratterizzata da arroganza, illegalità diffusa e attacco costante alla costituzione e ai diritti fondamentali dei cittadini.Un pugno sul muso sarebbe atto di violenza talmente grave da far tacere sulla violenza vera e reiterata delle morti sul lavoro, dell’arricchimento selvaggio dei pochi a danno dei più deboli, dei terremotati dell’Aquila vergognosamente strumentalizzati a fini di propaganda e poi abbandonati a se stessi, anzi derubati mediante tassazione di quel poco che gli è rimasto. Un pugno sul muso a un emerito mascalzone sarebbe un atto di grave violenza, ben più grave della violenza perpetrata sul corpo delle donne e sulla loro dignità da quel medesimo mascalzone che aggredisce con una violenza inaudita (assai peggio che se fosse fisica) tutte le donne che non siano a sua completa disposizione. Ma davvero si può ragionevolmente condannare Rosi Bindi, pestata mediaticamente e pubblicamente da quel mascalzone che ora recita la parte della vittima, per il semplice fatto di aver detto quella verità sacrosanta che tutta l’opposizione avrebbe dovuto testimoniare ad alta voce? Che razza di gente sono questi italiani così sensibili alla “sofferenza” del grande truffatore, ma del tutto indifferenti ai bambini massacrati dell’Afghanistan o della Palestina, ai Rom bruciati vivi, agli immigrati lasciati annegare nelle gelide acque del canale di Sicilia la notte di Natale, ai morti sul lavoro, alla cementificazione selvaggia del territorio, ai tremila morti dell’amianto, ai detenuti per piccoli reati misteriosamente deceduti all’improvviso nelle carceri italiane? Se costoro si indignano per un pugno sul muso del corruttore impunito di un’intera nazione, cosa dovrebbero fare per le vittime della violenza istituzionale, della finanza, della mercificazione della sanità e dei diritti fondamentali del cittadino? Se la maggioranza degli italiani è realmente questa massa di ipocriti criminali, allora davvero la “spirale di violenza” (la guerra civile, come ha pure urlato qualche imbecille), sarebbe inevitabile... e sarà anzi possibile se questa sinistra davvero afasica e inerte continuerà ad essere la brutta copia del berlusconismo alla ricerca di inciuci e intese impossibili.