VITE A PERDERE

IL PERDONO DI SAL SILVIO MARTIRE


 San Silvio Martire, come Cristo sulla croce, ha perdonato il suo aggressore: perdonato “umanamente”, non certo da un punto di vista “istituzionale”, in quanto sotto questo aspetto San Silvio Martire esige che la legge faccia il suo corso e che il vile aggressore venga punito da una magistratura inflessibile con il carcere a vita o, se fosse possibile, con legittima pena di morte decretata con apposita legge ad personam. Il partito dell’amore ci insegna ancora una volta la strada del perdono “umano” (da distinguere rigorosamente da quello etnico o sociale), come nel caso dei clandestini annegati nel canale di Sicilia per i quali non viene applicato il respingimento previsto dalla legge, ma il perdono cristiano nei confronti di chi non ce l’ha fatta a raggiungere le coste della terra proibita. Perdono “umano” concesso pure alle opposizioni politiche, seminatrici d’odio e violenza, purché smettano di essere opposizione e di rompere i coglioni con la difesa della costituzione e altre amenità simili. San Silvio Martire perdona tutti, perché lui è buono e gli altri sono così cattivi da non lasciarlo comandare e fare in piena libertà tutto quello che lui desidera e vuole, e sempre “per il bene del paese”, ovvero della maggioranza del popolo italiano che lo vota e quindi lo autorizza a fare il bene del paese, paese che coincide in tutto e per tutto con la sua persona. Benedetto sia dunque il nome di San Silvio Martire e benedetti tutti i leccaculo che a lui si prostrano e osannano, inneggiando al perdono universale col celebre cantoPOSSANO TUTTI I MIEI AVVERSARIMORIR DI MALA MORTE!