VITE A PERDERE

GIUSTIZIA E' SFATTA


  Il giorno dopo l’approvazione al Senato del processo breve, si celebra nelle scuole calabre la “giornata della legalità” sponsorizzata dal governo dei fuorilegge berlusconiani nella persona del ministro della distruzione della scuola pubblica Maria Stella Gelmini! Il presidente della repubblica, anche in questo caso, non ha mancato di prendere per il culo gli studenti, sottolineando il lavoro positivo svolto dall’attuale governo (sic!) nella lotta all’illegalità. Che si trattasse di una provocazione pubblica pare che nessuno se ne sia accorto, meno che mai la stampa o i giovani presenti all’osceno rituale della beffa istituzionale.A questo punto sarebbe più dignitoso, data l’arroganza teppistica della maggioranza di governo e l’assenza di una possibile opposizione, procedere senza troppe chiacchiere e finti dibattiti televisivi a quella urgente “riforma della giustizia” richiesta con insistenza dalla banda eversiva di governo, riforma sintetizzabile in queste poche righe:una giustizia esplicitamente basata su due pesi e due misure, come d’altronde indica da sempre il simbolo della bilancia in mano alla statua della giustizia, la cui funzione, come tutte le bilance, è semplicemente quella di pesare il pesato e non necessariamente di far coincidere il peso dei diversi oggetti pesati.  A questo punto si potrebbe ufficializzare, senza ulteriori ipocrisie, l’esistenza di due diverse giustizie uguali per tutti: una giustizia allegra “uguale per tutti i berlusconidi” e una giustizia inflessibile e severa “uguale per tutti gli altri”.Nel primo caso si prevede un unico codice civile penale e delinquenziale assolutorio per ogni genere di reato (che non costituisce comunque reato), dal falso in bilancio al disastro ambientale, con conseguente eliminazione radicale di tribunali e toghe di ogni colore mediante un unico tipo di processo, il cosiddetto “processo accelerato” che, più veloce della luce, inizia già concluso in tutti i 3 gradi con la piena assoluzione dell’imputato berlusconide e la condanna a morte tramite impiccagione dell’accusatore o fucilazione a vita in presenza dell’aggravante cattocomunista.La seconda giustizia inflessibile e severa, quella “uguale per tutti gli altri” si articola a sua volta in due rami legislativi: reati comuni (dalla piccola alla media criminalità, con esclusione ovviamente della grande e grandissima criminalità, tra cui quella mafiosa, rientrante a pieno titolo nel codice assolutorio dei berlusconidi) e reati di opinione (ovvero qualsiasi forma di opposizione o semplice disaccordo col pensiero unico dei leccaculo nazionali da Fede a Vespa a Minzolini, Belpietro Feltri e affini). Anche in questo caso i tempi della giustizia saranno rapidi e, soprattutto, basati sulla certezza della pena per gli imputati prima ancora che si celebri il processo, processo di un solo primo e ultimo grado e per cui non occorrono né tribunali né toghe rosse o gialle, in quanto i ruoli di pubblico ministero, difesa e giudice saranno tutti incarnati nell’unica persona dell’avvocato Ghedini, che dovrà limitarsi sempre e comunque a trasmettere via internet le sentenze di condanna degli imputati precedute dalla formula “nel nome del popolo delle libertà berlusconiane” cui farà seguito la dichiarazione di condanna uguale per tutti sotto la dicitura “ti dichiaro colpevole di pensare con la tua testa”: segue immediata esecuzione della pena mediante lobotomia dell’imputato o decapitazione nei soliti casi di soggetti cattocomunisti impenitenti. Così, nell’uno e nell’altro caso giudiziario, si potrà dire: GIUSTIZIA E’ SFATTA!