VITE A PERDERE

IL DOLCE STILNOVO BERLUSCONIANO...


Ebbene sì! Mi pento... mi pento come tanti miei colleghi pentiti dal facile pentimento e salto il fosso dell'odio e del cattocomunismo per passare dall'altra parte, sulle chiare sponde del Partito dell'Amore e del Fare, per farmi con amore i miei affari, sotto l'ala protettrice del piccolo grande Silvio. E al seguito di Bondi vate novello mi prostro ai piedi del mio Signore e con lingua pendula scrivo sulle scarpe berluschine un nobile sonetto, plagiato e riscritto sui noti versi di un certo Dante Alighieri, aspirante cantore del divino Berlusconi. Tanto gentile e tanto onesto pareIl Silvio mio quand’egli altrui salutaChe ogni opposizione resta mutaE solo a lui è concesso di parlare. Egli si va sentendosi leccareCon quella faccia vittoriosa e argutaDentro ogni media, autorità venutaDal cielo in terra affari a procacciare. Mostrasi sì piacente a chi lo ammira,che ottunde al popol tutto mente e cuore,sì ch’ogni verbo suo e ogni atto approva. Si faccia fuori chi mi disapprova! -Poscia Silvio minaccia con amore,a chi si oppone… e già prende la mira.