VITE A PERDERE

SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME…


Il Silvio nazionale avrà sentito dire a qualche “simpaticone” suo sodale la battutaccia del guardarsi allo specchio e rovinarsi l’intera giornata. Ne è rimasto entusiasta e non fa altro che ripeterla a ogni occasione, come nel caso del contestatore gentilmente pestato dal ministro La Russa, e ora all’indirizzo della Bresso con la volgarità e il maschilismo che tanto piacciono a quella feccia di italiani suoi elettori che allo specchio si guardano solo per vedere non la propria faccia ma quella del farabutto più infame d’Italia.  Ma Silvio confonde lo specchio col teleschermo, quella superficie in cui la sua faccia non smette mai di mostrarsi a tutti noi comuni mortali, avvelenando le nostre giornate e le nostre nottate… Lo specchio, a differenza dello schermo televisivo, dice sempre la verità, come la celebre fiaba di Biancaneve insegna anche agli stolti, e non a caso il Berlusca e la sua banda di farabutti hanno sostituito lo specchio con il teleschermo da circa vent’anni: ciò consente loro di vedersi simpatici e persino onesti e di convincersi che le loro facce riflesse dal teleschermo dicano non luride menzogne ma verità sacrosante. A dire il vero qualcuno della banda berlusconide ci ha provato tempo fa a guardarsi allo specchio, ma pare che gli specchi abbiano reagito piuttosto male. Il più delle volte lo specchio in cui un Bondi o un Capezzone riflettevano la loro faccia ha avuto un sussulto inatteso e ha letteralmente sputato in faccia allo specchiante. In altre circostanze, come nel caso di Calderoli o di Ghedini, lo specchio è esploso in mille schegge che, solo per puro caso, non sono andate a conficcarsi in faccia ai malcapitati. E che dire poi di quanto accaduto spesse volte allo stesso Berlusconi che, nei suoi ripetuti tentativi di guardarsi allo specchio, ha dovuto assistere al fetido incantesimo dello specchio che, anziché riflettere la sua bella faccia da c…, rifletteva nient’altro che un tortino di merda ghignante? Povero Silvio, lui che è davvero convinto di essere il figlio di dio reincarnato per la salvezza dei suoi eterni affari in terra in cielo e in ogni luogo! Ma gli specchi non sanno mentire, nemmeno se fossero manomessi da un Minzolini o un Emilio Fede… E allora al povero Silvio non resta che l’invidia e il livore nei confronti di tutti coloro che possono guardarsi ogni mattina allo specchio e sentirsi rincuorati e con una grande voglia di lottare, nonostante la vergogna di vivere in un paese governato dal signorotto di Arcore e dai suoi bravi.