VITE A PERDERE

IL SILVIO FURIOSO


 dal CANTO I° vv. 1-40 Le donne al Cavalier supine io cantovaghe veline ed escort alla Certosae le imprese amorose che fur vantodi colui che fu primo in ogni cosa:Silvio divino puttaniere e santo,lui che la terra italica vogliosadi leggi truffa e mediatica menzognaglorificò in gran fetida fogna! Fogna di servi e luridi cervellial servizio perenne del Signoreche liberò dai sinistrorsi imbelliil popolo suo schiavo e in poche orefece strage di falci e di martelliproclamandosi duce salvatoredella patria-mercato consacrataall’assoluta proprietà privata. Ei fece dell’Italia il gran conventodi veline in carriera, incantatoripubblicitari, libero cementoe affari d’oro per speculatori,il paese dei culi e tette al ventosola religio ai telespettatorisantificata pur da Madre Chiesain cambio di prebende e buona spesa. Canterò le vittorie a lui dovutedel novello italico razzismoe le bocche cucite e rese muteal libero e ribelle giornalismoe la democrazia con poche e astuteleggi dissolta in libero fascismoe come tutto il pubblico e il socialefu traslato in affare personale.  E tu del Cavalier Musa puttanaispirami l’elogio più lecchinocome s’addice a una poesia ruffianasola cultura a un popolo meschinoe all’azzurra stagion berlusconianadei furbi e dei ladron del quartierino –accoglimi alla corte dei miracolidimora di ricchezze senza ostacoli. .......................................................  dal CANTO IX° vv.  21-44   ............................ ........................... Sotto il vessillo del gran mutandoneEcco che avanza intrepido GiulianoSferrazza esortando alla tenzoneL’esercito del Popolo RuffianoA difesa di Silvio il BerlusconeSotto assedio in Procura di Milano:di toghe rosse la spelonca tristadell’infame giustizia comunista. Ululando rabbiosa e lancia in restaA fianco di Giuliano rosso d’iraGaloppa Santanchè, furia funestaChe reclama vendetta e già delira;segue Belpietro detto pennalestacon Sallusti della Stampa Vampirae Fede e Vespa e Minzolin meschinoal suo padrone Silvio sempre chino. Dietro di lor le macchine guerriereVengon turrite e pronte alla battagliaAl comando di Alfano il giustiziereDi Boccassini giudice canagliae d’ogni toga avversa al Cavaliere:morte eterna minaccia alla plebagliadei magistrati anti-impunitàdel gran Casino delle libertà. .......................................................