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Post N° 79


IL DALAI LAMA
LA CINA CI HA CONDANNATI A MORTENew Delhi.Il Dalai Lama, il capo dei Buddhisti Tibetani, ha lanciato da Tokyo un grido d'allarme sul futuro del TIBET evocando la necessitā di un ripensamento della strategia del dialogo finora perseguita. "I TIBETANI SONO CONDANNATI A MORTE. QUESTA ANTICA NAZIONE E LA SUA EREDITA' CULTURALE STANNO MORENDO....- ha detto ai giornalisti - LA SITUAZIONE ASSOMIGLIA AD UNA OCCUPAZIONE MILITARE DI TUTTO IL TERRITORIO. E' COME SE FOSSIMO SOTTO LA LEGGE MARZIALE. LA PAURA, IL TERRORE, E LE CAMPAGNE DI RIEDUCAZIONE POLITICA CAUSANO MOLTE SOFFERENZE".
Sono le idee che il Premio Nobel per la Pace aveva giā espresso nei giorni scorsi, pur aggiustando leggermente il tiro quando, poco dopo, fu annunciata la visita in Cina di due inviati del Governo Tibetano in esilio per discutere della situazione con il governo cinese. La visita confermata dal Governo Tibetano in esilio a Dharamsala nel nord dell'India, é pero coperta dal massimo riserbo e dalla Cina non trapelano notizie. Cosi il Dalai Lama é uscito di nuovo allo scoperto. Ha detto che occorre vedere cosa deciderā il Parlamento Tibetano in esilio il 17 novembre, quando sarā convocato in seduta straordinaria. In quell'occasione il Dalai Lama, che ha sempre seguito la "via di mezzo" coi cinesi, chiedendo L'AUTONOMIA PER IL TIBET, da raggiungere con il dialogo e la non violenza potrebbe, come piu' volte detto, farsi da parte se il parlamento optasse per una soluzione piu decisa.
Questo post non č mio ma del mio amico Pakar che mi ha chiesto di inserire nel blog per divulgarlo nella community.ANCHE LUI credeva nelle sue parole di PACE.AIUTIAMO IL TIBET