Boscaccio

Parole in libertà


Se i sogni avessero senso, saprei cosa dire & fare, cosa & dove & quando. Ma le mattine evaporano i cinemascope colorati quasi vissuti e ne lasciano il sapore dolce per due minuti, giusto per alzarsi e farsi il caffè, giusto per decidere un quanto di zucchero per scacciare l'amaro che segue, che sa di perduto, di odiosamente presente e no. Allora invece di segnarmi un nuovo capitolo nel diario onirico, invece di rattoppare le visioni e scioglierle in una trama coerente mi do alla caffeomanzia, leggo il destino del giorno nei peregrini disegni che la schiumetta crea sulla superficie. Da tre giorni, e da tre giorni ci azzecco, in giornata accade ciò che sillabo mentre l'aroma s'impossessa delle narici, quasi la coda del sogno disfatto, che pretende un senso e lo svolgerà a mezzodì, o il pomeriggio, o la sera, quando non aspetto più il mio vaticinio. Così è la realtà, intrico di tutti gli eventi, matassa eterna e misteriosa, che tutto un tratto viene a scardinare la tua ragionevolezza e fingere che l'atto sia arrivato, tocca a te, ecco vedi accade come avevi predetto, come può essere, come può essere...ma succede, succede. E il giorno si anima di spettri di parole, direzioni, sentimenti. Libertà o tela di ragno dove tutti sostiamo.