Ciarle in Libertà

Viola e l'eclissi di Luna


Vabbè, io non sono una grande appassionata di astronomia, anzi, diciamo pure che io e la comprensione dei fenomeni celesti, stelle e costellazioni viaggiamo su due strade parallele destinate a non incontrarsi mai. Però la Luna mi piace, e spesso ho passato molto tempo a fissarla imbambolata, ovunque mi trovassi, e ogni volta l’ho trovata bella da mozzare il fiato, soprattutto quando piena. E’ per questo motivo che non potevo perdermi l’eclissi che ieri sera è stata visibilissima in tutte le città di Italia. Bene, molto bene. Ieri sera abbiamo deciso, io e Izzo di andare direttamente all’osservatorio astronomico della nostra città, che io, da bimba ingenuotta quale sono, credevo essere un centro super-extra specializzato,costruito per la gioia di ogni aspirante astronomo. Arriviamo lì, dopo una simpatica cena in pizzeria (pizza una po’ cruda un po’ bruciata, che mi ricordava in maniera inquietante la torta del mio post precedente) intorno alle nove e trenta, e da quel momento gli eventi sono precipitati: l’incredibile osservatorio verso il quale ci eravamo diretti pieni di speranze era in realtà una collina fangosa sul cui cucuzzolo si trovava una piccola costruzione tonda, delle dimensioni di un gabinetto, e nemmeno dei più grandi, al quale interno si trovava UNO ed UN SOLO telescopio, preso d’assalto da altri pochi simpaticoni come noi che, non contenti di vedersi l’eclissi da un qualsiasi altro posto più comodo, volevano fare le cose in grande.Su quella collina ho vissuto l’esperienza di subire tutti i venti esistenti sul nostro pianeta, dallo scirocco alla tramontana, in un alternarsi da tiepidi a gelati , da forti a fortissimi in una maniera così spaventosa da avermi fatto pensare di essere arrivata all’anticamera dell’inferno. Dopo aver subito per circa dieci minuti quelle disagevoli condizioni metereologiche, con gli occhi pieni di lacrime a causa del vento gelido negli occhi insistentemente puntati sulla Luna, che stavo cominciando ad odiare, visto che rimaneva stupidamente bianca ed allontanava sempre di più la possibilità di poter scappare in fretta da quel posto, scappo in macchina, senza evitare di incastrarmi i tacchi (ma perchè l’ho fatto?
) in quella melma che mi stava per mandare fuori di testa, giuro che ad un certo punto, con tutte e due le scarpe infossate nel fango, dondolante sotto quel vento maledetto, stavo per mettermi ad urlare come una pazza, visto che ero sicura che in mezzo a quell’erbaccia schifosa prima o poi mi avrebbe attaccato pure qualche animale in vena di scherzi. Insomma, verso le dieci, più o meno salvatami dal vento ma con le belle scarpette tutte ricoperte di fango, riesco a raggiungere, spettinata, infreddolita e sibilante come un cobra all’attacco, la macchina, dove entro, incazzosa e dove resto fino al termine di quella gita nefasta, a borbottare maledizioni di vario tipo, cercando di pulirmi i tacchi dal fango sul tappetino della macchina di Izzo (questo non dovrebbe saperlo) ogni tanto fissando, sempre più carica d’odio, la Luna, la quale, come appresi dopo dalla radio, avrebbe cominciato ad arrossarsi solo dopo le undici e mezzo. Dopo aver sentito ciò (erano appena le dieci)non c’ho visto più, i miei occhi si sono fatti di marmo e, senza dire niente, mi sono voltata verso Izzo con uno sguardo da maniaco omicida, e lui, che in questo caso è stato abbastanza intuitivo, ha acceso il macinino e dopo circa 624 manovre, di cui 620 compiute mentre eravamo impantanati nel fango e sballottati dal vento, anzi, dai venti che si erano fatti sempre più forti, riusciamo a fuggire da quel luogo di miseria e a tutta velocità navighiamo verso altri lidi (casa mia) dove, affacciati al balcone, io eliminate le scarpette puntite, dopo aver portato a casa più fango del mostro della palude, ci godiamo in pace, bicchiere alla mano, la luna diventare sempre più piccola e marrone fino ad assumere il colore e le dimensioni di un porro, per rimanere così fino alle due, per poi tornare bella e bianca come sempre, mentre io, finalmente esaurita la rabbia, me ne vado a letto verso le tre...L'unico punto positivo di questa spaventosa esperienza è il sapere che la prossima eclissi di Luna è nel 2029, almeno mi pare di aver capito...Vi prego, non ditemi che è tra un mese, altrimenti a cosa sono serviti tutti i miei sforzi?!?
Intanto baci lunari a tutti, e buona domenica!!