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ISTAT:"In Italia cresci dove nasci"


L'Italia soffre di scarsa mobilità sociale. Cosa significa? Questo: sei figlio di operaio? Rimarrai operaio. Sei figlio di un dottore? Quasi sicuro che arriverai alla laurea. Questo impedisce di crescere allo stesso ritmo degli altri paesi europei. E' questa la fotografia dell'Italia scattata dall'Istat, l'Istituto nazionale di statistica, nel rapporto annuale ''La situazione del paese nel 2005''. Il regime di mobilità è in Italia piuttosto rigido: la classe di origine influisce in misura rilevante sul destino professionale dell'individuo. Piccola borghesia agricola e classe operaia agricola denotano la maggiore probabilità a permanere nella stessa classe occupazionale (eppure se non c'è chi coltiva i campi, non si mangia...).Le donne poi hanno una probabilità maggiore di quella maschile di permanervi (W le pari opportunità
)    L'Italia è caratterizzata inoltre da un grado di disuguaglianza (insieme a Portogallo, Spagna, Irlanda e Grecia) piuttosto elevato se confrontato con altri paesi europei. A livello di ripartizione geografica il Mezzogiorno mostra la più alta sperequazione dei redditi.    Nel 2003 il reddito netto delle famiglie residenti in Italia in media è stato pari a 24.950 euro, cioè a circa 2.079 euro al mese. Tuttavia la maggioranza delle famiglie (62,5 %) ha avuto un reddito inferiore all'importo medio indicato. Chi ha, quindi, così tanti soldi da sollevare la media nazionale?    Il reddito delle famiglie è costituito per il 43,1% da reddito da lavoro dipendente e per il 32,9% da pensioni, il 22,0% da lavoro autonomo. Le famiglie che hanno come fonte principale il reddito da lavoro autonomo possono contare, in media, su entrate maggiori: nel 2003 hanno guadagnato 35.777 euro (2.980 euro al mese), contro i 27.110 euro (2.260 euro mensili) delle famiglie con redditi da lavoro dipendente e i 18.900 euro (1.575 euro mensili) delle famiglie con reddito
principale da pensionati.   Nel 2004 in Italia risultavano relativamente povere circa 2,6 milioni di famiglie pari all' 11,7% del totale e corrispondenti a 7,6 milioni di individui. Il valore dell'incidenza della povertà tra le famiglie è pressoché stabile negli ultimi otto anni (tra il 10,8% ed il 12,3%).      La fonte principale di sostentamento per i single giovani (con meno di 35 anni) è rappresentata nel 69,4% dei casi dal lavoro dipendente, nel 20,3% dal lavoro autonomo e infine nel 7,8% da altri redditi. Il 38,3% dei single giovani sono donne, la cui fonte principale è il reddito da lavoro dipendente nel 71,1% dei casi. Nel 2003 circa 1,5 milioni di persone ha un basso reddito (meno di 780 euro al mese) ed è più frequente tra le donne
(28% contro il 12% degli uomini), tra le persone con meno di 25 anni (36%), tra le persone con un grado di istruzione inferiore alla licenza media (32%) e tra i lavoratori che operano nel settore privato (21% contro il 5% degli impiegati
del settore pubblico).    Desta particolare preoccupazione il dato relativo ai lavoratori con contratto a termine
: è a basso reddito il 40% di questi, una misura di oltre tre volte superiore all'incidenza dei lavoratori a tempo indeterminato (11%).    Bene, vista quest'analisi, andiam a vedere alcuni casi per vedere se è vero che se nasci in una certa classe sociale, poi ci rimani, insomma "i figli d'arte": Il figlio di Moggi che lavoro fa? Il procuratore di giocatori. I figli di Berlusconi dove lavorano? Nelle aziende del padre. Il figlio dell'ex ministro Ruggero, che fa? E' il manager più pagato d'Italia. Il figlio di Romiti? E' a capo di una grossa industria italiana. Paolo Maldini (la cui bravura non si discute) è figlio di? Cesare, ex calciatore. Il figlio di Lippi? Procuratore. Donne ce ne sono? Sì, la figlia di Sensi è a capo della Roma. Veltroni? Figlio d'arte. Vittorio Gasman, De Sica e Ornella Muti (solo per dirne alcuni) hanno figli che fanno? Gli attori.Per chi si è perso la mia conferenza sulla Spesa intelligente del 5 maggio cliccando potete vederla e sentirla dal vostro pc.   Sostengo anch'io in maniera aperta la candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione Sicilia...una donna che da fastidio sia alla destra che alla sinistra...quindi è la persona giusta. (scrivilo anche tu nel tuo blog)