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La prima volta di blogger e giornalisti insieme


   La Fnsi è il sindacato unitario dei giornalisti italiani, quelli della carta stampata, della radio-tv e dell'on line, che da mesi e mesi si sta battendo per cercare di rinnovare il contratto di lavoro della categoria, chiedendo aumenti economici ma anche cercando di mettere un freno alla sempre maggiore precarizzazione dei rapporti di lavoro nel settore dell'informazione, particolarmente pericolosa anche per la libertà di stampa.    Nonostante questo impegno gravoso, bisogna dare atto al sindacato dei gioornalisti di non rinunciare ad approfondire (anche con iniziative pubbliche) temi importanti che riguardano il futuro dell'informazione giornalistica "professionistica": è minacciata da nuove forme di informazione (che possiamo definire "dilettantistiche" o "non professionali", senza volontà riduttive) come il fenomeno del blogging, ovvero il boom dei milioni di blog che nascono come funghi in tutto il mondo e anche in Italia.   Blogger e giornalisti: cugini, nemici e rivali, concorrenti o alleati? E' il tema di cui nella sede di Roma della Fnsi (in corso Vittorio Emanuele 349) venerdì 26 maggio si è svolto l'incontro. Ne hanno discusso Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi; Enrico Pulcini, uno dei massimi esperti di giornalismo on line in Italia; blogger noti, come Massimo Mantellini; giornalisti on line, come Marco Pratellesi (responsabile del sito Corriere.it) e Giuseppe Granieri (di Blog Notes); docenti universitari, come Mario Morcellini.    Com'è andato l'incontro? Ecco qui un riassunto.   I blog riproducono e commentano l'informazione, e sono spesso de
lle formidabili e criticissime rassegne stampa gratuite e ragionate. Ma sono anche sempre più fonti per la stampa, blog settoriali, sindacali, politici e tecnici: portano nuove notizie, permettono di tastare il polso dell'opinione pubblica, di scoprire in tempo reale tendenze e fenomeni di costume, priorità e attenzioni privilegiate dell'opinione pubblica, che con la loro crescita tumultuosa stanno iniziando a formare e orientare.    I blog devono essere letti da giornalisti non chiusi in torri d'avorio; ma spesso i giornalisti scrivono i loro blog sfoggiando una libertà e un'indipendenza maggiori che nel loro lavoro quotidiano, dove magari non possono permettersele, per esigenze si chi finanzia il giornale.    Già, perchè i giornalisti sono pagati per quello che scrivono. Quindi il direttore della testata giornalistica dice: "Io ti pago e tu scrivi quello che dico io!". In realtà il direttore dipende da poteri ben più forti. Infatti il costo del giornale (1 Euro solitamente) ricopre solo un terzo delle spese sostenute dalla readazione. Quindi si va in cerca di capitali che possono dare solo certi industriali che impongono di non scrivere niente di compromettente nei loro confronti, altrimenti niente finanziamenti.   Internet, i blog, i siti sono lo strumento per esser liberi. Una volta si diceva: "L'informazione rende liberi"...ora, Beppe Grillo dice "Sono curioso di capire, quando tutti saremo on-line, che lavoro andranno a fare questi giornalisti?" 4 settembre 2005.     Per chi si è perso la mia conferenza sulla Spesa intelligente del 5 maggio cliccando potete vederla e sentirla dal vostro pc.