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Dove c'è Barilla, c'è...di tutto


Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 51% della società è di proprietà dei fratelli Guido Luca e Paolo Barilla (Emanuela pare che non ne faccia parte...spero per scelta e non perchè è una donna). Il restante 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth, presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi elettronici per la difesa.    Si legge sul sito ufficiale della Barilla:"La nostra responsabilità etico-sociale si estende anche alle comunità che producono le materie prime nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, culturale e sociale, allo scopo di garantire il diritto di ogni individuo a un'alimentazione sana e nutrizionalmente equilibrata".    Guido Barilla è presidente di SE.GE.A., società editrice della Gazzetta di Parma di cui i fratelli Barilla possiedono il 5%.   I gadget (come la radiosveglia che vedete in foto) che si trovano dentro le merendine o che si vincono con i punti) sono fabbricati in Cina da parte di appaltate che debbono rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori previsti dail sistema SA 8000, ma sull'applicazione della legislazione locale non da garanzie.
Ad esempio, in Cina non è riconosciuto il diritto di sciopero e di libertà sindacale.   Vi ricordo che tanti prodotti della Barilla sono finiti dottor nell'elenco del Montanari che ha scoperto nano-perticelle di metalli.   L'azienda è presente con i seguenti marchi:Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem.   Rimane comunque difficile continuare a far colazione con le famose merendine del Mulino di fronte alla prospettiva di ingrassare questo mercato. E forse, più che gli ignari consumatori, dovrebbero capirlo i pubblicitari che curano le campagne dell'azienda parmigiana.     Tutto questo per dirvi cosa? Non per infangare una nota azienda italiana, perchè ritengo Barilla un'azienda ben intenzionata, ma per far vedere come, anche in buona fede, si possa entrare in un giro assurdo e paradossale.   Chi compra prodotti Barilla dovrebbe sapere se finanzia per la metà dei soldi che spende il commercio di armi e della guerra. Dovrebbe esserci scritto sulla confenzione a chi finiscono i soldi della nostra spesa. Concordate?Inoltre dovrebbe esserci scritto se contengono particelle di ferro, tungsteno, titanio, cromo che sono cancerogene. Giusto?Domani a Verona in via Brunelleschi ore 20.45 si terrà un'incontro organizzato dall'Agenda 21 del comune di Verona dal titolo "Un Mondo di Buone Idee" dove farò un intervento di 10 minuti sul Consumo Critico a nome del Movimento Consumatori. Chi viene e aderisce gli sarà dato un kit con una lampadina a basso consumo, un librettino sulla mobilità, uno sugli acquisti, volantino sul sportello energia, le Pagine Arcobaleno delle Rete Lilliput, una borsa di cotone per la spesa.Chi volesse vedere la conferenza del Dott.Stefano Montanari intitolata "Nanoparticelle: morire a nome di legge", basta che clicchi sul titolo.