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Calcoliamo i prezzi in ore di lavoro


   Stasera a Verona in via Brunelleschi ore 20.45 si terrà un incontro organizzato dall'Agenda 21 del comune di Verona dal titolo "Un Mondo di Buone Idee" dove farò un intervento di 10 minuti sul Consumo Critico a nome del Movimento Consumatori. Chi viene e aderisce gli sarà dato un kit con una lampadina a basso consumo, un librettino sulla mobilità, uno sugli acquisti, volantino sul sportello energia, le Pagine Arcobaleno delle Rete Lilliput, una borsa di cotone per la spesa.   Bilanci di Giustizia è un movimento che si è
interessato a monitorare i nostri consumi e ha cominciato a ragionare in una maniera molto interessante: "E se cominciassimo a calcolare i prezzi delle cose non più in carta sonante, ovvero in Euro, ma in ore di lavoro?" Prendendo un salario medio di 10 Euro all'ora per 9 ore giornaliere di lavoro (cioè un salario più che dignitoso) osserviamo quanto dobbiamo lavorare per comprarci le cose che possediamo.   Per comprarci il giornale alla mattina (1 Euro) dobbiamo spendere i primi 6 minuti di lavoro della nostra giornata, mentre altri 4 minuti se ne vanno per bere il caffè al bar (85 centesimi). Se invece preferiamo ordinare brioches e cappuccino (2 Euro, per essere comodi con i calcoli) dobbiamo lavorare altri 12 minuti.   Fin qui ben poca cosa. Ora pensiamo a cose che abbiamo in casa e scopriremo che spendiamo troppo tempo per esse e forse cominceremo a farne a meno.
La grattugia elettrica costa mediamente 45 Euro, quindi per acquistarla dobbiamo spendere mezza giornata di lavoro! 4 ore e mezza che se ne vanno solo per non voler grattuggiare il formaggio con le mani! Senza contare che è fatta tutta di plastica (quindi petrolio) e che consuma energia (pile).   Lo spazzolino elettrico (30 Euro) sono 3 ore lavorative per non lavarsi i denti con lo spazzolino a movimento manuense. Lo spremiagrumi (15 Euro) un'ora e mezza. Per entrambi vale il discorso plastica-petrolio-energia elettrica. Le scarpe da ginnastica di Prada (85 Euro) sono una giornata lavorativa. Il cellulare della
Samsung E730 (200 Euro), quello che vedete in foto, sono 2 giornate e un paio d'ore. E pensare che gran parte degli italiani cambia cellulare ogni anno, appena non è più di moda! Occhiali da sole della Ray Ban (129 Euro), quelli stile anni '70 che portava il poliziotto Poncerello della serie televisiva Chips, sono 1 giornata e mezza! Il televisore normale (550 Euro), altrimenti costerebbe molto di più se lo compriamo all'ultima moda, sono 6 giorni lavorativi! Un'auto utilitaria da 15.000 Euro sono 166 giorni...metà anno! Senza contare che bisogna poi farle l'assicurazione (500-700 Euro annui) che vale una settima di lavoro; il bollo (130 Euro) 1 giorno e mezzo; ecc.   Fate i vostri conti, cioè calcolate in base a quanto guadagnate, per tutte le cose che avete o volete possedere. Poi pensate se è il caso che il nostro tempo debba essere speso (è proprio il caso di dirlo) per tutte queste cose o se è il caso di diminuire gli acquisti. Il nostro tempo è prezioso...il lavoro rende liberi, si diceva una volta, ma se il lavoro serve solo per comprarci le cose che non sono necessarie, allora siamo prigionieri. Meglio lavorare per permetterci di stare a casa con la propria famiglia, per leggerci un libro, per comprarci da mangiare, per ascoltare la musica, per imparare a suonare uno strumento, per andar a correre con la propria morosa in un parco...insomma spendiamo il tempo per noi e non per le cose...allora saremo liberi.Chi volesse vedere la conferenza del Dott.Stefano Montanari intitolata "Nanoparticelle: morire a nome di legge", basta che clicchi sul titolo.