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L'immagine comunica l'esatto contrario di ciò che si fa


Il marchio Benetton comunica il proprio modo di essere con cartelloni pubblicitari come quello qui a destra. E' un'immagine stupenda: vedere tre bambini, uno africano, uno europeo e uno cinese, che apparentemente sono diversi, ma la lingua è dello stesso colore. Questo per dirci che non c'è nessuna differenza tra persone di diverse culture e di differente provvenienza.Lo stesso dicasi per l'immagine sulla sinistra che fa vedere come il cuore sempre di un bianco di un nero e di un giallo siano sostanzialmente uguali.E gran parte del successo di questa azienda travigiana di Gilberto Benetton è dato da aver trasmesso questi valori, da aver abbinato i suoi capi d'abbigliamento ad un senso di uguaglianza tra i popoli, pace e serenità. Questa comunicazione nel 2004 è costata 52 milioni di Euro in pubblicità e ha ottenuto utili per 123 milioni.Ma è vero che per Benetton siamo tutti uguali?Benetton ha 7.500 dipendenti di cui 5.000 all'estero e ha creato tre sottopoli logistici: uno in Ungheria, uno in Croazia e uno in Tunisia. La produzione non la fanno i dipendenti, ma i terzisti che sono 27.000, di cui 14.500 in Europa dell'Est e 5.000 in Tunisia. Nel 2004 la quota produzione all'estero era del 70%. Anche questa azienda si sta spostando verso l'Asia dove ha il 10% del fatturato.Perchè produrre all'estero se le persone sono tutte uguali? Non vorrei mai che pagasse la produzione all'estero meno di quanto la paghi in Italia...se siamo tutti uguali, per svolgere lo stesso lavoro ci dovranno essere paghe uguali, non credete? O almeno diritti uguali? Invece la produzione di Benetton è presente anche in Cina, che sappiamo vieta ogni libertà sindacale, ma anche in Argentina, India, Lituania, Turchia, Ucraina e Ungheria, paesi che ostacolano fortemente le libertà sindacali.L'immagine è tutto, si sa. Quindi chi la rovina, pur riportando la verità, va perseguitato. E' il caso di Riccardo Orizio, giornalista del Corriere della Sera, che nell'ottobre del 1998 aveva pubblicato un servizio sulla presenza di lavoro minorile in due fabbriche turche che producevano abbigliamento Benetton. L'azienda in questione fu in grande imbarazzo, anche perchè i capi da vastire portavano l'etichetta "Made in Italy". Per difendere la propria reputazione, Benetton querelò Orizio per diffamazione, ma il Tribunale ha sentenziato che:"L'utilizzo, nelle aziende subfornitrici del licenziatario turco di Benetton, di lavoratori-bambini"è"circostanza risultata sostanzialmente provata"!Ora, quali sono le conseguenze di far produrre le cose all'estero? Cioè, sposare la produzione dove le persone sono ridotti a schiavi perchè non hanno diritti e costano poco più di niente, cosa comporta? Il primo effetto lo vedete nella vignetta qui a lato: taglio del personale che diventa disoccupazione......per il secondo cliccate qui.Newton, attraverso il terzo principio della dinamica, diceva che ad ogni azione corrisponde una reazione di ugual portata ma contraria. Questo vale anche in economia quando favoriamo con i nostri acquisti prodotti che contengono lo sfruttamento eccessivo delle persone.