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Pubblicità comparativa...


   Torna a grande richiesta la rubrica che tutti stavate aspettando: quella inerente alle pubblicità!   Oggi non ci sono spot stupidi o demenziali e nemmeno registi stralunati o pazzi. Oggi vi presento un bel esempio di pubblicità comparativa. Il regista è un genio e, secondo me, qui bisogna togliersi tanto di capello. Se di solito voglio sapere il suo nome e pretendo di avere la sua faccia per riconoscerlo ed insultarlo pesantemente, questa volta voglio sapere chi è il regista per complimentarmi con lui.   In Italia non ci sono pubblicità comparative, cioè non compaiono nello spot i prodotti della concorrenza. In questo spot invece sì, e anche se non si vede mai per intero la marca della concorrente, lo spettatore può facilmente dedurlo.                          Non c'è insulto alla concorrente, solo un diverso modo di considerare i due prodotti: pur di bere la sua bevanda preferita il bambino è disposto a comprarsi due lattine della bibita concorrente! Se qualche tempo fa la Pepsi l'avevamo denigrata e disprezzata per uno spot demenziale fatto da personaggi famosi svestiti, questo giro merita un applauso.   Ora come facciamo a comunicare alla Pepsi che questo spot piace e che l'altro è orrendo visto che possiamo comunicare solo attraverso l'acquisto o meno? Se vogliamo eliminare gli spot stupidi e tenerci solo quelli gradevoli (precisando che si tratta sempre di pubblicità e quindi di un costo che ci farà spendere di più per quel prodotto) e tenedo presente che al mondo d'oggi il consumatore comunica con il produttore solo attraverso l'acquisto o meno del prodotto, come facciamo a dirglielo alla Pepsi che venderebbe di più con questo tipo di reputazione e non con l'altro?