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La gente dà lezioni ai potenti...


   L'Italia dice NO al cambiamento della Costituzione portando alle urne più del 50% degli aventi diritto e così dimostra che dal basso si posso condizionare le decisioni dei politici. Ora vi racconto un'altra storia, la seconda (per la prima clicca qui), di come la gente dal basso sia riuscita a condizionare le strategie delle imprese.     Nel 1989 Survival International (di cui abbiam un manifesto sulla sinistra) che conta solo 5.000 iscritti, indusse la Scott (oggi fusa con la Kimberly Clark) a fare importanti concessioni, paventando la sola minaccia del boicottaggio.   Nella primavera del 1989, la Scott Paper Company ricevette in concessione dal governo indonesiano per 35 anni 900.000 ettari di foresta dell'Isola di Papua. Il progetto della Scott era l'abbattimento della foresta esistente per sostituirla con una vasta piantagione di eucalipti da utilizzare per la produzione di carta igienica e tovaglioli di carta.   Tutta l'operazione veniva intrapresa senza tenere conto dei danni ambientali che ne sarebbero derivati e del destino di 15.000 auyu, un popolo indigeno che vive nella foresta di raccolta e pesca.   Appresa la notizia, Survival International, l'associazione con sede a Londra che si batte per i diritti delle popolazioni tribali, chiese alla Scott di abbandonare il progetto. Nel contempo invitò tutti i suoi aderenti ad inviare alla Scott una lettera con la stessa richiesta.   Migliaia di persone aderirono all'appello e nel giugno del 1989 esse ricevettero una lettera della Scott che offriva assicurazioni sulla sua preoccupazione per la sorte degli abitanti della foresta.   Intanto Survival International faceva sapere alla Scott che stava prendendo in considerazione l'idea di organizzare, In Gran Bretagna, un boicottaggio ai suoi danni. A sorpresa, il 13 ottobre la Scott annunciò pubblicamente la sua decisione di ritirarsi dal progetto dell'Isola di Papua.   La decisione fu attribuita a controindicazioni di carattere tecnico, ma Barry Kotek, presidente della Scott-Astra Cellulosa, dichiarò: "L'unica ragione per cui la Scott si è ritirata dal progetto è stata la pressione esercitata dalle organizzazioni non governative e dalla gente". Ancora una volta i lillipuziani hanno imbrigliato il gigante Gulliver!   Riusciamo a capire che il destino del mondo è nelle nostre mani? Riusciamo a capire che dobbiamo smetterla di lamentarci e passare alle azioni concrete? Riusciamo a comprendere che il nostro mondo si trova in certe condizioni perchè noi, inconsapevolmente, contribuiamo al suo decadimento? Facciam vedere che possiamo muoverci per pretendere dalle imprese quello che vogliamo?