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Nestlè decide che Recoaro deve cedere il passo a San Pellegrino


   Per chi ieri sera ha visto la prima parte di "The Corporation", non si stupirà della notizia che oggi scrivo: le aziende non pensano mai alle conseguenze delle loro azioni, ma solo ad ingrassare i fatturati per poter dare maggiori dividendi ai propri azionisti. Stasera su RaiTre alle 23.30 c'è la seconda parte.   La protesta dei lavoratori si è svolta mattina del 22 giugno 2006 davanti al cancello di palazzo Nievo, sede della storica ditta d'imbottigliamento, fra i pionieri in Europa, Recoaro, fondata nel 1927 e acquisita nel 1997 dalla Nestlè . Quest'ultima è proprietaria anche della San Pellegrino, sulla quale rivolge tutte le attenzioni a scapito dei prodotti Recoaro.    Per vendere Gingerino (provate a cercare una sua immagine con google e scoprirete che è difficilissimo trovarne una che non sia piccola) e Acqua Brillante hanno deciso di regalare bottigliette ai passanti del centro storico. "Perché la produzione funziona benissimo e le bibite sono di alta qualità – hanno spiegato i lavoratori della Recoaro -, ma i magazzini sono pieni e la vendita è praticamente inesistente perchè l'azienda ha deciso di non piazzare i nostri prodotti, ma quelli della San Pellegrino".    Tanto per dare un'idea, nel 2005 sono stati venduti soltanto 186 milioni di pezzi, ai minimi storici, contro i 220 milioni circa dell'anno precedente. Eppure, a detta di chi ci lavora, il Gingerino non ha nulla da invidiare al Sanbitter, prodotto sempre dalla Nestlè sotto il marchio San Pellegrino, ma aiutato da una battente campagna pubblicitaria su tutte le reti televisive nazionali. E il popolo bue si fa sempre fregare da questa maledetta pubblicità, che permette di nascondere al consumatore la qualità rimbecillendolo!   "E anche la nostra Acqua Brillante è il miglior prodotto in commercio – spiegano i lavoratori mentre allungano bottigliette ai passanti -. Nemmeno paragonabile a gazzose o simili, che sono solo un pallido tentativo di quello che facciamo alla Recoaro".   A ben pensarci, spiega il segretario della Cisl Vicentina Franca Porto, "viene il sospetto che come spesso accade nel mondo del le imprese, la Nestlè abbia acquisito Recoaro solo per eliminare un concorrente alla San Pellegrino (infatti digitando questo logo su google-immagini le pagine sono piene di foto...w la pubblicità ). Non si spiega altrimenti il diverso trattamento da parte della stessa casa madre, che dovrebbe essere interessata a vendere il più possibile".   "Quello che va salvato non è solo un'azienda – spiega Franca Porto – ma tutto il territorio. Recoaro è diventato ormai un logo, caratterizzato da impianti turistici e termali che attirano molta gente. Ma se la politica di sviluppo delle imprese del luogo è questa, allora dobbiamo prepararci a veder morire un patrimonio immenso. Il declino di un'azienda storica come la Recoaro sarebbe solo l'inizio di una regressione totale della zona".   E noi consumatori che facciamo? Quando andiamo a far la spesa cosa compriamo? Non pensiamo neanche per un minuto che scegliendo una bibita al posto di un'altra combiniamo dei disastri? Abbiamo nelle nostre mani un potere immenso: quello di scegliere. In base alle nostre scelte si decidono le sorti delle aziende e di molte persone. Per questo le aziende non vogliono che noi scegliamo liberamente, ma cercano di condizionarci con pesantissime campagne pubblicitarie. Chi vuole essere libero, annulla nella sua vita la presenza della pubblicità!