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Fare sesso con i robot


Lo scienziato inglese David Levy: 61 anni, fondatore nel 2001 della Intelligent Toys Ltd e grande esperto di scacchi, Levy illustra le diapositive della sua presentazione: "Il futuro della robotica passa anche per le sex machines", afferma "Per averne un'idea, basta vedere come sono diventati popolari i vibratori o le bambole".Un'idea strampalata? Pare proprio di no. Secondo lo scienziato Henrik Christensen, docente di Robotica all'Università di Stoccolma, "entro cinque anni al massimo la gente comincerà a far sesso con i robot" e l'esperienza diventerà sempre più appagante quando queste macchine impareranno dalla loro stessa esperienza". Concorda Riccardo Campa, docente di Sociologia della Scienza all'Università di Cracovia (pensate che studi approfonditi si fanno all'estero! E'proprio vero che in Italia c'è una fuga di cervelli!) e direttore della World Transhumanist Association: "Ci sarà un momento in cui i robot saranno quasi indistinguibili dagli esseri umani, ma più belli e privi di difetti", dice: "A quel punto, il loro utilizzo anche a fini sessuali sarà inevitabile". E con il perfezionamento dell'interattività, l'effetto verosimiglianza aumenterà proporzionalmente: attraverso dispositivi già esistenti (come la lettura dell'occhio o la gesture recognition) le bambole o 'i bamboli' reagiranno ai nostri movimenti e alle nostre emozioni. Seni prorompenti, vita sottile e nemmeno un filo di cellulite (potendoli creare noi li facciamo con la cellulite? magari sfregiati?), costituiscono il piccolo esercito di Real dolls, da più di un lustro in vendita (a circa 7.000 dollari l'una, spedizione compresa) sul sito dell'omonima e ormai celebre ditta americana. Unico rappresentante maschio della scuderia è Charlie: al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, un membro di dimensioni decisamente nella norma. Molto più evoluta è l''esperienza animatronica' che ai cultori del genere viene promessa da Andy (foto in alto a destra), umanoide femmina inventata da Michael Harriman, un meccanico aeronautico di Norimberga: la sexy bambolona tedesca ha infatti al suo interno:- un cuore artificiale che accelera i battiti durante il rapporto sessuale, - un radiatore che alza la temperatura corporea a simulare l'eccitazione, - uno speaker collegato al cuore artificiale che produce ansimi in modo direttamente proporzionale al ritmo dell'amplesso, - un dispositivo azionabile in remoto per muovere i fianchi, - un sistema per l'emissione di finte secrezioni vaginali - un silicone ultra morbido che riproduce la sensazione del contatto con la pelle umana. - un microchip nelle orecchie: basta pronunciare alcune frasi standard e Andy amorevolmente risponde al suo interlocutore umano. La signorina artificiale, insieme alla cuginetta Loly (qui sulla destra, 3.860 euro, 1,40 metri), si trova in vendita sul sito www.andydroid.com, mentre la top model Linny (sulla sinistra) è ancora in progettazione. Le conseguenze sociali? una drastica riduzione, se non la fine, del mestiere più antico del mondo. Concorda Franca Formenti, sviluppatrice insieme al suo team del Bio Doll's Mouse, un sito che ha come protagonista assoluta una donna virtuale al limite dell'hard: "Le attuali prostitute e i gigolò sono destinati a diventare una classe di semi disoccupati".La fotografa Elena Dorfman ha approfondito il tema (in che modo?) parlando con i possessori delle dolls negli Stati Uniti, scoprendo che "a volte si instaurano delle relazioni quasi sentimentali: ho incontrato alcuni uomini che a nessun costo vogliono cambiare la propria partner artificiale". In fondo, se ci si affeziona a un'automobile o a una bicicletta, ci si può benissimo attaccare a un oggetto che ci procura un piacere assai maggiore. Tutto questo, naturalmente, finché l'androide resta un dispositivo tecnologicamente 'basic', cioè privo di pensiero e di volontà autonoma. Ma "entro il 2020", come profetizza il futurologo inglese Ian Pearson "l'evoluzione dell'intelligenza artificiale porterà i robot ad avere un inizio di coscienza". A quel punto si porranno nuove e più delicate questioni, che attraversano campi che vanno dalla psicologia alla roboetica. E un giorno magari il sexy robot, capace di avere gusti propri, potrà perfino darci il 2 di picche. Ma dove stiamo andando? Lo chiamiamo progresso questo?