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Abuso di potere


   Le imprese per condizionare l’opinione pubblica e il potere politico rispetto alle scelte politiche, sociali, economiche e tecnologiche, si comprano l'informazione, i partiti e quant'altro!  Costituiscono motivo di abuso di potere il possesso di giornali, di radio e di reti televisive, il finanziamento lecito o illecito ai partiti.  Ad esempio, in Italia una corretta informazione non è di certo l’impegno dei mass media perché condizionati dal potere economico. Lasciando da parte il caso Berlusconi, relativo alle tv, e concentrandoci sui quotidiani a livello nazionale, troviamo che tutti i giornali appartengono o a imprese o a ricche famiglie: -“Il Giornale” a Berlusconi e chi sia lo sappiamo abbastanza - “La Stampa” alla Fiat (quindi Agnelli e vari Lapo) ,- “la Repubblica” a De Benedetti (in foto),che possiede il settimanale l'Expresso.Anni fa uscì da Fiat perché le sue proposte innovative non piacevano ai fratelli Agnelli (e forse aveva ragione De Benedetti ) e comprò l'Olivetti. Fondò l'Omnitel,ora Vodafone.Non dimentichiamo poi che controlla l'ISP Kataweb.-“Il Messaggero” a Caltagirone  , la cui Spa è una holding di partecipazioni quotata in borsa cui fanno capo le attività del Gruppo nei settori dei grandi lavori, del cemento (Cementir), immobiliare, finanziario e dell’editoria (Piemme).- “La Nazione” a Monti, la cui la famiglia è l’azionista di maggioranza della Poligrafici Editoriale Spa(che controlla anche Il Giorno - Il Resto del Carlino - Onda Magazine Tv - Cavallo Magazine - Lo Sperone)- il “Corriere della Sera” a una cordata di imprese tra cui spiccano Fiat e Mediobanca, e andirettamente Berlusconi, Della Valle e altri di cui si è parlato non molto tempo fa -“Il Sole 24 ore” alla Confindustria , -“L’Unità” a vari imprenditori e gruppi fra cui Marco Boglione, padrone di Kappa , e Alessandro Dalai, padrone di Baldini & Castaldi e Dalai Editore .  Solo due testate su dieci sfuggono al controllo dei poteri economici. Si tratta de “Il Manifesto” , che fa a capo a una cooperativa, de “L’Avvenire” , che appartiene alla Conferenza episcopale.  Sarebbe illusorio aspettarsi un’informazione corretta da parte di ha interesse a mantenere l’attuale stato di cose.