Boycott ©®

Direttiva Bolkestein: il massacro per la nostra economia


Con 393 voti a favore e 220 contro, la direttiva Bolkestein è stata approvata in prima lettura dal Parlamento Europeo. Il “compromesso” costruito dalle grandi famiglie europee PPE/PSE supera l’opzione del rigetto della direttiva e dà una nuova accelerazione al disegno liberista di un'Europa come libero mercato dei servizi, in cui i diritti del lavoro e i diritti sociali diventano variabili dipendenti dell’ossessione competitiva.    Perché di questo si tratta, anche nel nuovo testo modificato. Non c’è più il principio del paese d’origine, ma la libera prestazione dei servizi fra i paesi dell’Unione potrà essere esercitata senza nessun vincolo; vengono infatti mutuate “sic et simpliciter” le normative Gats dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e nella stesura definitiva sono stati eliminati perfino i deboli richiami alla difesa dei consumatori . Permane la deregolamentazione totale del lavoro autonomo, ovvero la spinta ad un’ ulteriore accelerazione della precarizzazione dei contratti di lavoro. Risulta confermata la messa sul mercato di moltissimi settori di servizi pubblici e si relegano le assemblee elettive, dai municipi ai governi nazionali a meri osservatori del libero fluire della circolazione dei servizi.    Si conferma la distanza fra l’Europa delle elites politico-economiche e l’ Europa dei popoli, che anche in questi giorni, con le due mobilitazioni dell’11 e del 14 a Strasburgo, avevano dimostrato il loro netto rifiuto delle politiche liberiste e il loro desiderio di un’Europa sociale e di pace .   Il voto del Parlamento Europeo, pur essendo ancora solo un passaggio e non la conclusione dell’iter, è un voto politicamente pesante. Dice a chiare lettere come le elites politico-economiche dell’UE intendano superare l’evidente crisi del modello di integrazione europea, spingendo l’acceleratore sull’approfondimento delle politiche liberiste, anziché sul loro abbandono come chiedono le popolazioni, che hanno bocciato il Trattato Costituzionale, che hanno punito i governi liberisti nelle elezioni politiche, che si sono mobilitate a livello europeo contro la direttiva Bolkestein . Ai movimenti sociali e sindacali, alla società civile più generale il compito e la responsabilità di un salto di qualità nei prossimi mesi affinché la mobilitazione, nei singoli paesi e a livello europeo si allarghi e si approfondisca. Perché se Europa sarà, potrà esserlo solo dalla rottura con le politiche liberiste e dal riconoscimento fondativo di uno spazio pubblico dei diritti sociali, del lavoro e di cittadinanza. Che altro significa altrimenti la democrazia?  (Fonte: Attac Italia) Cosa succederà? Che pur di tenere in casa nostra le nostre imprese i sindacati firmeranno contratti di lavoro svantaggiosi, con retribuzioni più basse, con la scomparsa di diritti conquistati in passato ...come è già successo in una famosa azienda tedesca.Come difenderci? La mia risposta già la sapete da tempo: compriamo solo prodotti nostrani e terremo quì da noi i nostri posti di lavoro, le nostre aziende e i nostri diritti .