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Ti auguro di risolvere presto i tuoi problemi tecnici; nel frattempo beccati anche 'sta razza di virus! Nel tuo post di ottobre dal titolo “Un condannato per omicidio siede in parlamento”, inviti la gente a mandare e-mail di protesta ai segretari della Rosa nel pugno rei di avere candidato il mostro Sergio D’Elia. Bravo! Dai un ottimo esempio di sapere usare le più banali tecniche di manipolazione e disinformazione tipiche dei più meschini giornalisti di regime al servizio del potente di turno. Non hai nessun pudore nel fare di Sergio D’Elia un assassino scampato alla galera la cui prevalente occupazione sarebbe ora quella di far merenda con i mafiosi. I numerosi interventi che seguono il tuo post sono l’apoteosi dell’indignazione plebea dove, nella cantilena dei luoghi comuni il nome di Sergio D’Elia scompare dissolvendosi nel marasma dei mafiosi che pullulano dentro e fuori dai partiti. Da perfetto moralizzatore hai astutamente richiamato un discreto gregge di pecore bisognose di abbeverarsi alla fonte della grettezza. Non è certo necessario condividere le idee e le lotte politiche di un radicale nonviolento, ed è oltremodo legittimo criticarle. Ma per fare questo è quantomeno utile conoscere a fondo la persona e le idee. Le caricature, presentate come fotografie della realtà, non aprono alla conoscenza ed escludono il dialogo, unico vero strumento di crescita civile. Nella scheda del tuo “profilo” dici che ami lavorare per un mondo migliore…Hai mai pensato di cominciare da te? I miei più sentiti auguri per la tua ardita missione.