Romanze da salotto

IL TENORE


Domanda: chi é il vostro tenore preferito e soprattutto perché?Non importa che sia del passato o contemporaneo.La mia risposta:E' ben difficile nominare un tenore “preferito” in quanto, in primis bisogna differenziarli per colore vocale, in secondo luogo si deve tener conto della corretta impostazione tecnica – della capacità interpretativa – del modo di presentarsi (di esprimersi) - della bellezza della voce (già in parte detto dal sig. Claudio Giombi). Comunque faccio alcuni nomi: Pertile, Fleta, Martinelli, Merli, Lauri Volpi, Gigli, Bjoerling, Gedda, Filippeschi, Kraus, Bergonzi, Del Monaco, Di Stefano, Corelli, Cecchele, Domingo, Pavarotti, Aragal, Alva (forse ho dimenticato qualcuno?).Non ho nominato gli antecedenti (ve ne sono diversi importanti) e gli attuali in carriera. Ora un parere rimane assai difficile da esporre in quanto quelli le voci del passato, la maggior parte le ho ascoltate solamente nelle incisioni (e quelle incisioni sono anche discutibili tecnicamente). Per gli attuali tenori in carriera anche se li ho ascoltati dal vivo in una rappresentazione (solamente) non fa testo, e le nuove incisioni discografiche si sa non é detto che siano del tutto veritiere.Con riferimento da quanto espresso dal sig. Iorio Zennaro, occorre valutare anche il momento dell'ascolto, l'emozione gioca tra sentimento e realtà, é quindi difficile a posteriori esprimere un parere attendibile (e ricordare perfettamente).Faccio due esempi: il primo – l'attuale Carmen ambrogiana 7/12/2009, l'ho vista e sentita al cinema e sono rimasto entusiasta, nonostante la perplessità dell'emissione vocale nella romanza del Fiore (mezzavoce – falsetto – voce piena?); in seguito a casa, ho sentito a caso parte della registrazione radiofonica: il tenore J. Kaufmann di Carmen non era José ma un personaggio wagneriano! Quindi ho avuto tutt'altra impressione. Secondo esempio: alcuni anni or sono ho visto la Rondine con J. Cura, corretto, nulla di eccezionale, anche se mi é piaciuto. Successivamente sempre qui a Torino ha fatto Otello, l'ho visto per televisione e non mi é sembrato un gran che (quasi insufficiente – é un'opinione personale), però da quel che ho visto e sentito mi sono preoccupato per il pubblico in sala, in quanto conoscendo il teatro non so cosa e quanto abbia potuto udire a causa della messa in scena e delle posizioni posturali dettate dalla regia, a meno che si sia fatto uso di amplificazione strumentale. Quindi a mio avviso, é ben arduo esprimere un'opinione corretta ed una preferenza sia in campo tecnico (in quanto minuscolo operatore nel settore) e sia sentimentalmente, ovvero come appassionato lirico. Per il “perché” la risposta é ovviamente molto lunga in merito!