E' un Bridimondo

Tu chiamale, se vuoi...


Emozioni. Ok, ho deciso, oggi, di tornare all'Amarcord, visto che altrimenti vi ammorbo della routine bibliotecaria. Così mi è tornato in mente C., il mio mentore con la chitarra. Perché è vero, i ragazzi con la chitarra acchiappano eccome, anche se, in quel caso, era una pertica pelle e ossa, con un modo di fare assolutamente originale, e divinamente bravo a suonare la chitarra. Con lui e la sua voce dolce volavi nei cieli delle canzoni più romantiche, e non toccavi terra se non ore dopo che vi eravate salutati. Lui, che aveva solo 21 anni, ma, pure lui, come fratello maggiore aveva già dovuto rinunciare ai suoi sogni perché ai suoi fratelli non mancasse niente. E così parlavamo per ore delle materie che avrebbe voluto studiare invece di andare al lavoro, e mi incoraggiava a provare tecniche nuove con la chitarra, perché "ci devi arrivare da sola" . Certo, amore bello, hai ragione... Ma te lo ha mai detto nessuno che le mie mani sono grandi un terzo dei tuoi badili? Non arrivo dappertutto come te, mi dispiace, ho degli oggettivi limiti, mi limiterò a farti tutte le seconde voci nelle canzoni che suoni così bene. Nessuno mi ha più influenzata così musicalmente, i gusti che già avevo in nuce lui li ha portati in superficie, dando nome e senso a quello che avrei voluto ascoltare e magari ancora non conoscevo.  Mi sono innamorata come una triglia, e la certezza che a lui piacevo, e me lo diceva cantandomi le canzoni più romantiche di Bennato, quanti duetti con Una settimana, un giorno, e lui che mi cantava Un compromesso ogni volta che mettevo una vecchia camicia gialla che faceva proprio schifo, ma tant'è' il complimento partiva sistematicamente. Siamo usciti insieme, o meglio, lo ho invitato ad una festa, e lui, che si vestiva sempre tuffando si nell'armadio a luce spenta con le conseguenze del caso, si è presentato in camicia. Peccato che la festa sia saltata. Ormai me l'ero messa via, lui e la sua compagnia avevano deciso per un'altra metà, era il quattro luglio (di un secolo fa), alla caserma c'erano i fuochi. Poi:" Chiara, la tua amica viene con noi, se ti porto a casa, chiedi ai tuoi se ti lasciano venire? Tanto sei con me, sei al sicuro." Tenero lui... Ovvio, sono volata a casa, sono entrata ed ho detto ai miei (detto, non chiesto) che uscivo con lui, andavamo a vedere i fuochi, e sarei tornata. Avevo sedici anni, per fortuna non c'era scuola, ma era la mia prima uscita, ed ho strappato, credo, mezzanotte e mezza. Wow! Tutta contenta salgo in macchina, e via, alla caserma, e per la strada con le scarpe pitonate di mia nonna (sono ammessi perculamenti, me li merito) salto una pozzanghera e ci faccio volare dentro la borsetta. Lui si china, la raccoglie, se l'asciuga sulla camicia e subito me la rende con un sorriso, zero commenti.  Quando sono cominciati i fuochi ci siamo trovati soli su una panchina, che lui faceva oscillare dal nervoso (un'altra coppietta e' fuggita subito dalla panchina, causa mal di mare), mi si è avvicinato a piccoli balzi laterali e... Nella stessa maniera si è allontanato. Non c'è mai stato niente, tra noi, per quanto lo desiderassi, forse ci assomigliavamo troppo, in fondo se lui cominciava una frase io la finivo e viceversa, ed ogni volta un po' ridevamo e Un po' eravamo imbarazzati da una sintonia che, per noi due così giovani, era tanto intensa da far quasi male. Ci siamo, ovviamente, persi di vista, dopo che lui non mi ha voluta, e mi ha aiutata ad uscire da un tentativo di storia con un suo amico, e... Poi basta, abbiamo cambiato giro entrambi, so che dev'essere sposato da una quindicina d'anni. Visto che è una gran bella persona, anche se molto originale, gli auguro con tutto il mio cuore di essere felice. Con quei blue jeanse quella camicia gialla,come sei bella, amore,come sei bella...