E' un Bridimondo

Did they get you to trade your heroes from ghosts?


Ok, oggi per fortuna sto un po' meglio. Ho persino voglia di scrivere. Un post di Phoenix mi sta facendo riflettere sui miei cambiamenti.sul fatto che sempre sono partita all'inseguimento di begli ometti che sistematicamente si spaventavano al mio troppo evidente interesse. O, per dirla meglio, mi sono sempre cotta di ragazzi di cui sentivo il bisogno d'amore. Di conferme. E li ho sempre sommersi delle stesse, finendo per diventare un'amica insostituibile. E che me ne faccio di essere un'amica insostituibile se voglio dell'altro? Quella fase sembra più o meno passata, con Q. Le cose sono andate in maniera piuttosto diversa. Con lui, infatti, ho accettato di uscire per curiosità, in modo meno naturale che in passato, per vedere di nascosto l'effetto che fa. Ho trovato un ragazzo gradevole, gentile, spiritoso, con un senso dell'umorismo che si armonizzava al mio alla perfezione, per anni siamo stati capaci di ridere di scherzi segreti e non detti, capivamo guardandoci di aver pensato la stessa cosa. Per quattro mesi siamo usciti tutti i weekend (sabato sera e domenica pomeriggio magari con cena di domenica), più after dopo le prove di canto (mi portava a casa e stavamo a parlare fino alle tre del mattino), e magari un'uscita a metà settimana perché le tessere telefoniche che bruciavamo non ci bastavano. Mai un bacio (quindi niente di più, come sembra ovvio). E io che mi dicevo che sicuramente alla volta successiva sarebbe successo. Poi, un ultimo dell' anno, alle cinque del mattino, ci siamo salutati con un "ti chiamo, ti porto sulla neve" e non l'ho visto più fino a luglio, quando è tornato a cercarmi dopo essersi preso un due di picche clamoroso. A quel punto sapevo benissimo di volerlo, e sapevo bene anche che non l'avreiWavuto, anzi, che sarebbe stato meglio non aspettarmi niente da lui. L'ho "perdonato" siamo usciti due o tre volte, mi ha chiamato col nome dell'altra, se n'è trovata una terza ed è sparito di nuovo. Ritorni sempre più rarefatti, sempre più inutili, ed ora, ovviamente, il nulla, del resto ha avuto un figlio, non siamo mai stati amici (se non da parte mia, anche se era lui a non cercare altro) quindi non mi aspettavo nulla di diverso, e tra l'altro la cosa non mi preoccupa più da moltissimo tempo. Gli ho fatto le congratulazioni per l'arrivo dell'erede, ed assolutamente sincere, visto che non me ne fregava più niente da una vita e non ho mai ricevuto risposta, come se l'avesse spiazzato aver perso la seconda scarpa per il piedino di fata. Nel frattempo ho lavorato su di me. Ho capito, nel tempo, che quel che voglio io non si realizza per il solo fatto di volerlo, e che non sono tipo da strategie. Conosco, e pratico, purtroppo, una sola strategia, quella del kamikaze: testa bassa e via, in prima linea, e vi assicuro che non paga, l'effetto principale è produrre una fuga disperata, e di conseguenza, la solitudine tale quale c'era prima. E in più la perdita dell'amicizia. Ho tentato di cambiare sistema, ed ho trovato l'articolo di cui alla lettera Q. Così, per ora, navighiamo tranquilli nel mare del fare ciò che mi piace, e magari, chissà... Imparare a volersi bene, a stimarsi, a sapere quello che si vuole e quello che è giusto per noi. Imparare a farci coccole, che siano un dolcetto o un maglioncino, ma per se stesse, non per piacere a pinco o pallino. Questo ho imparato. A truccarmi perché ho voglia di sentirmi più bella io, non per essere più bella per gli altri. Agli altri di me frega quel che frega, se a me non ci pensa nessuno, devo pensarci io. Ed ogni pensiero che arriva dagli altri sarà un vero regalo. E se da qualche parte c'è l'Uno, (non il modello delle tasse, non penso neanche ad un modello, troppa fatica  mantenere l'esclusiva) beh, speriamo che mi trovi, che sono pigra e mi muovo poco. Sono selettiva, pretendo molto dagli altri perché comunque do molto. Non faccio la ragioniera su tempo e sentimenti, anzi, giustifico sempre gli altri, forse anche troppo, a volte temo che pensino che tanta magnanimità derivi dal fatto che non mi interessa. E non è vero, ma trovo che tutti sbagliamo, anch'io sono lontana dalla perfezione, ed ho imparato, ma non del tutto, che merito il mio perdono, e che se amo i miei pregi, devo amare anche i miei difetti, perché è tutta roba mia (ed è tanta roba, eh).