E' un Bridimondo

...ti giuro d'ora in poi, io non si più chi sei


E invece no.buongiorno, intanto, spero che la vostra settimana prosegua al meglio, la mia ha già raggiunto il culmine ieri, e la cosa mi è pesata un poco. Cominciamo con il prelievo, cosa di per se leggermente seccante ma non tragica, se non fosse che l'imbranataggine dell'infermiera (povera, l'ho spaventata dicendole che avevo le vene dure) l'ha trasformata in un corto splatter, con l'ago che le schizzava fuori dal mio braccio insieme ad un allegro fiotto di sangue arterioso che si è depositato un po'ovunque... 'Na gioia, insomma. Risolto il busillis, che, ripeto,è quasi ordinaria amministrazione, perché non fare un giro al mercato del centro, cosa rara, di questi tempi. E quindi shopping al mercato, buona cosa, visto che i mercatini paesani o rionali hanno certamente abbigliamento, ma non necessariamente tutto quello che il mercato di una città può offrire, e quindi ci siamo volentieri tuffate tra i banchi, a guardare prodotti di un livello un po'superiore al solito, e comunque diversi. Son tornata con un maglioncino bianco 100% lana ed una sciarpina multicolor che fa proprio primavera. Poi è stata la volta del lavoro, e di un nuovo scontro di potere con la simpatica collega, che mi lascia sempre esausta e infastidita. Peccato, potrebbe essere occasione di crescita per entrambe, risulta sempre e solo motivo di frecciatine, mi irrigidisco e finisco per farle fare  quello che voglio io senza alcuna democrazia. Pazienza. E poi... Veniamo al senso del titolo. Sto per fare una grossa cazzata. Si, lo so che io in genere non parlo così, ma so benissimo che è quello. Vado alla cena della mia classe delle medie. Embe'? Direte voi. La scuola media e' stata il momento peggiore della mia esistenza, i miei compagni mi hanno tormentata parecchio, perché non sono mai stata un tipo omologo. Eppure ho deciso di incontrarli. Sul gruppo whatsup leggo i loro ricordi, siamo in piena fase amarcord, e mi sento male, pensando ai miei di ricordi, solo che in effetti ci sono persone che ho voglia di rivedere, il mio migliore amico di allora, ad esempio, A., che ovviamente ho perso di vista da allora, a parte un incrocio su un treno tanti anni fa, lui è salito e si è accomodato al mio fianco, fradicio, mentre cercava di asciugarsi i capelli ci siamo riconosciuti. Qualche anno prima ad una sagra ero andata a sbattere contro il mio tormentatore numero uno, che mi aveva riconosciuta e salutata, mentre io gli giravo le spalle e me ne andavo fingendo di non averlo visto. Ovviamente ci dovrebbe essere anche lui, non è che ne vada pazza, ma a quarant'anni siamo diversi da quando ne avevamo dodici, e se sono rimasti stronzo dovrebbero aver inserito il filtro bocca cervello, almeno. Vediamo a riesco a rompere il mio e levarmi qualche sassolino, altrimenti ci faremo, solo, quattro chiacchiere, ci aggiorneremo sulle nostre vite. Immagino che molti di loro siano genitori, so per certo che qualcuno ha già figli grandicelli, insomma, vedremo cosa ne è uscito. Però un filo d'ansia, nel leggere le rimembranze, mi è venuto, eccome.