E' un Bridimondo

Quinta settimana, cita un libro, io leggo perché


Cominciamo facendo i complimenti alla vincitrice di questa settimana, iomestessaeme, la quale ha pensato bene di alzare l'assicella, ed assegnare un tema. Ammetto che avevo già il post pronto, questa settimana, con una citazione che amo moltissimo, ma sapevo che le regole (le trovate nel post scorso) potevano prevedere un tema, e quindi accolgo l'idea e ci provo. Però a modo mio. Il tema scelto e' di quelli tosti, etica e morale, e ammetto che mi sono chiesta come avrei fatto, ad affrontare una scelta così. Poi mi sono detta che avrei declinato il tema in base alle mie origini, alle mie radici, e qui la cosa si fa interessante, e, ammetto, assume risvolti vagamente comici. Non voglio buttare in vacca cotanto tema, ma vengo dalla campagna veneta, quella dove sessant'anni fa il senso morale era solo quello cattolico, quello del senso di colpa, la morale un po'pitocca di chi sente sempre l'occhio del prete sulla coppa (non scomodiamo Dio, per queste cose, che proprio c'entra solo di straforo). Così ho pescato un altro autore locale, noto però almeno a livello nazionale, tal Luigi Meneghello, che per tanti anni ha insegnato Letteratura Italiana all'università di Reading. Spero di non essere fuori tema, diciamo che pur comprendendo appieno lo spirito di Meneghello questo non mi appartiene del tutto, sentendomi più vicina all'Etica che a certa morale cattolica, troppo spesso doppia o tripla , ma declinare e ricordare questo aspetto penso sia doveroso, tanto per avvicinarci alla comprensione dell'attuale stato del senso morale nel nostro paese. Una sorta di archeologia della morale insomma. Tutto questo, ricordando l'esistenza della splendida iniziativa ioleggoperche'