E' un Bridimondo

Firenze lo sai, non è servita a cambiarla...


 È l'unica frase che mi ricordo di una bella canzone di Ivan Graziani. Ho portato a termine l'impresa, per quanto faticosa, ed ora sono qui a raccontarla. Ovviamente, per perdere meno tempo di visita possibile, si è pensato bene di partire presto, per cui la mia amata sveglia era puntata sulle sei. Il fatto che io mi sia alzata, lavata, e che abbia fatto colazione, oltre ad aver nuovamente proibito a mio padre di accompagnarmi alla corriera, non significa però che io fossi sveglia. No no. Difatti, a meno di venti metri da casa il marciapiedi è finito (come al solito, lì finisce sempre, ve lo assicuro), e io sono finita lunga distesa per terra. Battendo forte le ginocchia (ho pure uno zigomo nero, e dove ho sbattuto quello proprio non lo so). Quindi il mio weekend è cominciato nel dolore. Acuto. E se non fosse arrivato un gentile signore che vedendomi spiaggiata come una balena (o rovesciata come una cimice, scegliete voi) mi ha tirata su e si è offerto di riportarmi a casa. Ovviamente ho ringraziato e declinato. Certo, medicarmi il ginocchio sarebbe stato utile, ma con che faccia potevo partire, sapendo che i miei sarebbero stati in ansia tutto il weekend? Già non sono felici quando vado a far cose che prevedono di camminare, perché sanno che ho poca resistenza, se in più partono dal presupposto che mi sono fatta male li metto in croce (e poi, volete mettere la gioia di togliere a mio padre la soddisfazione di dirmi "te l'avevo detto "?). Quindi dritta all'appuntamento, con un ginocchio che pulsava da maledetto, è un sacco di botte ancora da farsi sentire. (E le sentirò, oh, se le sentirò...) .a parte quello, l'uscita è andata bene, Firenze è stupenda, anche se complessa per marciapiedi e acciottolato. Un disabile queste cose le percepisce molto bene. La trovata della direttrice del coro di cominciare la visita con San Miniato è stata ovviamente spettacolare, altrettanto ovviamente è stata fonte di dolore per la sottoscritta, nel senso che la scalinata è tale per cui con le mie ginocchia sbucciate e dolenti... Beh, magari anche no. Però il luogo è davvero splendido, e almeno ho visitato la tomba di Vasco Pratolini, uno degli scrittori italiani che più amo. Santa Maria Novella e Piazza della signoria hanno concluso la mia giornata, perché da lì, ormai stremata, ho convinto la direttrice a chiamarmi un taxi, che ho diviso con altri due derelitti, e li abbiamo attesi all'appuntamento con la corriera. (In piedi, che in effetti una panchina lì la metti solo se uno deve farsi i profumi con i gas di scarico) . A sera, ovviamente i gajardi sono andati a farsi un tour by nightclub, ma le mie gambe mi hanno portato in camera e a sdraiarmi sul mio letto a guardare Barnaby. Il giorno successivo è cominciato con la visita di Fiesole, dove abbiamo dormito, e un paio di acquisti da kamikaze (compreso un cappellino da nobile rinascimentale di sesso maschile che ho portato orgogliosamente quel giorno, ma, nonostante il prezzo, non rimetterò più per non ledere troppo la mia perduta dignità)al mercato. Infine il pomeriggio è trascorso in Santa Maria del Fiore per prove ed esecuzione della Messa, che cantare in più di mille seicento non è semplice affatto, il problema del l'eco è reale... Il ritorno alla corriera è stato durissimo, le gambe erano giunte alla fine di quello che erano disposte a sopportare, per cui ho dovuto solo stringere i denti e fingere che andasse tutto bene (la voglia di piangere me la sono tenuta, c'era, ma era inutile dare spettacolo, tanto bisognava arrivare lì...). Esperienza positiva, ma come sempre anche chi ti vuole bene non Sa misurare le cose tenendo conto dei tuoi limiti. E va bene così. Ognuno fa quello che può, e sono comunque stata supportata e coccolata, per cui... Spero che nel weekend finalmente avrò recuperato la stanchezza fisica, che ancora non ci siamo del tutto, e poi... Via di nuovo verso nuove avventure!non vi ho parlato del rinnovo della patente, ma nel frattempo c'è stato pure quello, per fortuna.a presto