E' un Bridimondo

San Miguel


e qui arriviamo all'ultima isola, la più grande dell'arcipelago. In questo caso siamo partiti tardi, e abbiamo pranzato n aeroporto, con un panino del bar. Il primo passaggio è stato andare a vedere,  prima dall'alto poi davvero, la lagoa  de sete cidades, un altro lago situato al fondo di una caldera vulcanica, d  Proprietà di una nobile famiglia, con tanto di villaggio accanto al lago. L'isola di sede cidades si è formata lontana dall'isola di San Miguele, e si è poi riunita dopo che una nuova eruzione aveva formato una terza isola, e i suoi abitanti narra ancora che si tratta dell'ultima isola di Atlantide (non sono riuscita a fotografare la toponomastica, era piuttosto carina. Al Belvedere era stato costruito un hotel immenso, ed oggi è abbandonato ed incredibilmente spettrale. Sempre in questo bellissimo belvedere ho assistito ad una scena davvero triste: una delle mie compagne di viaggio ha ricevuto una notizia orrenda, ed essere così lontana da casa in un momento in cui vorresti solo partecipare alla situazione non è sempre facile. La sera poi, mentre eravamo rilassati a cena, abbiamo visto attraccare la Amerigo Vespucci. Wow...Si diceva che l'isola è la più grande, e credo la prima ad avere un aeroporto, definito aerovaches perché dovevano far spostare le mucche per partire o atterrare". Il giorno dopo abbiamo visitato la laguna di Furnas, e il paese omonimo, al centro del quale si trova un parco con molte fumarole, un fenomeno naturale che non avevo mai visto. Subito prima ci siamo fermati a visitare una piantagione di te, l'unica su suolo europeo (in realtà c'è una seconda  più piccola coltivazione), e subito dopo siamo stati al lago, dove abbiamo visto altre fumarole e abbiamo assistito alla estrazione del pentolone con il nostro pranzo dalla buca in cui era stato cotto grazie alla geotermia.Non ho apprezzato molto il cozido, ma non diciamolo a nessuno, va!Nel pomeriggio, poi, siamo stati in visita ad un giardino botanico splendido, all'interno del quale si trovava anche una piscina di acqua termale, calda e ferruginosa (giallo cacca e puzzolente di zolfo, per essere veramente onesti) in cui nessuno ha avuto coraggio di immergersi. Il giardino era davvero troppo bello, ho fatto una quantità di foto impressionante, e ancora guardandole mi beo, tanto che la signora fiorentina che mi dava il braccio (o mi faceva dare il braccio dal marito) mi ha confermato che abbiamo percorso circa 5 Km per visitarne solo una parte. Arrivati all'hotel abbiamo avuto il tempo di sistemarci un poco, e siamo ripartiti per andare a cena in città, a Ponta Delgada, dietro la piazza delle tre porte. Ci siamo infilati in una trattoria piccolina e piena di locali, dove abbiamo gustato del tonno alla griglia assolutamente spettacolare (anche se a prova di vampiro, avrò raschiato via dalla bistecca almeno due spicchi di aglio tritato fine fine, e ne avrò mangiato almeno uno). Il giorno dopo era piuttosto grigio, e siamo comunque partiti per vedere la lagoa do fogo, fermandoci però lungo la via per visitare una fabbrica di ceramica, nella speranza che si alzasse il mal tempo e ci permettesse di vedere dal punto panoramico, visto che la lagoa si trova sempre sul fondo di una caldeira privata, a cui si può accedere solo a piedi lungo sentieri, per cui noi turisti mordi e fuggi non prevedevamo la scarpinata. La sosta è servita, per fortuna, per cui siamo riusciti ad ammirare la lussureggiante natura, che poi la giornata fosse freschina e io sia uscita con un sorriso buono per l'uomo del Similaun è un altro discorso. Anche perchè salendo ci eravamo fermati ad un altro piccolo parco con piscine termali, e lì, stanca o non stanca, ho fatto il bagno. Allegria!Dopo un'ulteriore sosta alla spiaggia di Santa Barbara, nel nord dell'isola, paradiso dei surfisti, con onde davvero impressionanti, siamo tornati a Ponta Delgada per prepararci all'escursione pomeridiana: giro in catamarano a vedere cetacei.Dopo una fulminea sosta in hotel (ho deposto gli asciugamani e il costume bagnati e mi sono messa abbigliamento caldo) siamo andati a pranzo alla marina (e pregato il signore di fare in tempo, perchè non hanno fretta di servirti, no no...) e nel frattempo qualcuno si è fatto dare i soldi e mi ha comprato il biglietto per l'escursione (sante subito!), mentre io divoravo in velocità l'ottima insalatona con pesce (tonno o gamberi? non ricordo più...). Ovviamente, vedere il porto che si allontanava e vedere la Vespucci dal mare è stato magico. Purtroppo quel giorno nessuna balena ci ha fatto ciao ciao con la coda, però abbiamo visto tursiopi e delfini comuni, due specie di di delfini, per l'appunto, ed un borgo a picco sul mare.Per ora vi lascio, in fondo manca ormai solo il ritorno,a presto!P.s.: con tutti i nomi dei luoghi potete andare su google immagini e guardare da voi la meraviglia che ho visitato, trovate anche il parque terra nostra ;)