E' un Bridimondo

Portami via


E invece sono tornata da una settimana abbondante. Ferie stupende, fresche, se non fredde, 12 giorni nel Nord Europa, il fulcro? 4 splendidi giorni in Islanda. Troppo poco, per vederla bene, ma sicuramente adatto a me, che non ho il fisico per tutte le camminate che andavano fatte per vivere l'Islanda come si deve.Comincerei a raccontare il viaggio dall' inizio, se la cosa non vi turba, in modo da farvi capire come la mia splendida crociera mi sia sì piaciuta da matti, ma abbia comportato qualche sbattimento, ovviamente. Intanto, poichè bisognava salire in nave tra le 13 e le 16, era anche necessario arrivare per tempo all'areoporto di Amburgo, quind la partenza era fissata per le 9 all'aeroporto di Milano Malpensa. Sapete che vuol dire? Ho viaggiato dalle 2 alle 6 in un van che entrava e usciva dall'autostrada per andare a prendere gente da portare ai vari aeroporti lungo l'A4. Dormire? Che è? comunque, alle 6, ero in aeroporto, e da subito è stato possibile andare a fare il check in per i voli (2) che mi avrebbero portato ad Amburgo. Con occhi e carnagione degni di un fantasmagorico panda ho atteso la carrozzina che mi portasse all'imbarco, facendomi anche passare tutti i controlli di sicurezza senza code, sono salita in aereo e mi sono seduta al mio posto lato finestrino. Io amo volare. Io quiero finestrino, mi piace guardare giù, mi piace guardare le nuvole e il sole sulle nuvole. Peccato che il volo era Lufthansa. E hostess e steward erano tedeschi, inteso nel senso di crucchi. La fila davanti a me era composta di persone che non parlavano nè tedesco nè inglese, lì c'era l'uscita di sicurezza, quindi chi parlava tedesco e/0o inglese è stato spostato lì in modo da poter attivare l'uscita all'ordine del personale di bordo. E, ovviamente, il posto finestrino me l'ha fregato il giovane baldo e fiero che era seduto accantoa me e che con me ha acconsentito a prestarsi alle operazioni di eventuale evacuazione. Trenta secondi di nervoso epocale, seguiti da un blando disinteresse (ero comunque in pre coma causa notte insonne, non dimentichiamocelo), e atterriamo a Francoforte, nel bel mezzo di un temporale. Quindi partita alle 2 con un caldo che ammazzava, arrivata alle 11 con un freddo becco e pronta a ripartire per lidi più freschi. La giacca era ovviamente nella stiva. Scendo dall'aereo senza aspettare la sedia a rotelle (scema), e mi avvio al nuovo imbarco, dove faccio amicizia con una parte del gruppo con cui stavo andando in crociera. Qui veniamo finalmente imbarcati, stavolta taccio e mi tengo il posto finestrino, tanto sono comunque nel solito pre coma, arriviamo ad Amburgo, mi recupero il valigione e qui comincia l'odissea. Un vento che ti pela e quasi un km tirando valigia, bagaglio a mano, borsa e anima. Credevo di morire. E poi fila, che bisognava riempire i pullmann per il porto. Quindi di Amburgo ho visto solo gli splendidi viali tra aereoporto e porto, ma già mi sono fatta l'idea di una bellissima città signorile. Quando sono scesa dal pullmann, per fortuna, all'imbarco, si sono presi subito sia la valigia che il bagaglio a mano, e così sono potuta salire sulla nave, ormai alle 15.30, stanca morta, sull'orlo di una crisi isterica, ma viva. Per ora vi lascio, a presto!