E' un Bridimondo

Isafjordur


La tappa successiva del mio viaggio è stata Isafjordur, porto naturale più antico dell’isola, nei Westfjorden. Si tratta di una cittadina di 2500 abitanti, luogo piuttosto cupo, a dire il vero. Lungo la recinzione del porto, raggiunto tramite lancia, si trovano le foto dell’aerea in Pieno inverno, quindi le stesse case che si vedono passandoci davanti in pullman le noti completamente coperte di neve. Il centro abitato è protetto da una sorta di muro costruito sul fianco della montagna, utile a spingere le slavine in direzione del fiordo, invece che sulle case sottostanti. La “gita” in autobus ci ha portati nel territorio di Flateiri,dove abbiamo prima visitato il laboratorio tradizionale di un fabbro, che ci ha spiegato con grande simpatia e competenza come si lavora il ferro battuto, siamo al punto che il simpatico vecchietto era assai più empatico della nostra guida, fredda e dura, tanto che tutto sommato nonostante abbiamo visto paesaggi e aggiunto tasselli alla nostra minuscola conoscenza della storia e cultura dell’Islanda, questa escursione non è rimasta memorabile, proprio per la sensazione di non aver ricevuto granché dalla guida, ma pazienza, ognuno ha il suo carattere e a lui non darei il premio simpatia 2019. Passando per Trafjordur abbiamo notato le reti da pesca, e le montagne che stanno tra i 700 e i 998 m di altezza, tanto che alla montagna di 998 m hanno aggiunto una punta di pietra per portarla a 1000..In questa zona da fine novembre a fine gennaio non c’è nemmeno un’Ora di luce al giorno, e di conseguenza tutto il mese di febbraio è consacrato a festeggiare il ritorno della luce. Alla fine siamo giunti a Tingeiri, ovvero il parlamento sulla duna di sabbia, dove è stato ricostruito un parlamento con una serie di edifici o comunque di suddivisioni tra zona per il mercato, per le discussioni e per mangiare insieme, e qui ho potuto fotografare le violette (a luglio...). La visita successiva ci ha portati ad un maneggio dove abbiamo potuto ascoltare canti e racconti tradizionali vichinghi e vedere i cavalli islandesi, più bassi dei cavalli del resto d’Europa, ma non chiamateli pony, perché sono più grandi e sono assolutamente diversi, oltretutto hanno una andatura in più rispetto agli altri cavalli, tanto che vengono venduti in tutta Europa, ma una volta usciti dal paese non possono più rientrare per non modificare il patrimonio genetico dei cavalli del paese, quindi il commercio e ‘ a senso unico.qui ho fatto una cosa che avevo giurato di non fare, ossia, quando mi sono trovata davanti alla possibilità di assaggiare il piatto tradizionale costituito dallo squalo marcio non sono stata capace di rifiutare. Rifiutate, gente, rifiutate. La zona è più povera, qui non c’è energia geotermica da sfruttare. Ovunque vedevamo fiori blu, i lupini dell’Alaska, infestanti e non originali. In serata, poi, ho potuto godere del sole di mezzanotte, e vi assicuro che è uno spettacolo abbastanza straniante (gli piace vincere facile perché non hanno l’ora legale) ma indubbiamente bello.A presto