E' un Bridimondo

Reikjavik


E alla fine siamo arrivati alla capitale, dove ci siamo fermati due giorni. Il nome della capitale significa “baia del fumo”, e la città, comunque di soli 200.000 abitanti, è sovrastata dal monte Hesja, il cui nome significa “quello coperto di nuvole”. In realtà il primo giorno ho scelto di fare l’escursione clou della crociera, ovvero la visita al Cerchio d’oro, un circuito nei pressi di Reikjavik che sembra contenere tutte le particolarità panoramiche e naturalistiche dell’Islanda. La prima tappa l’abbiamo fatta nello splendido parco naturale di Tingvellir, dove gli antichi vichinghi si riunivano per il primo parlamento nazionale, il quale deteneva il potere legislativo e quello giudiziario. Non chiedetemi dove fosse il potere esecutivo, è un tassello del puzzle che ho perso prendendo appunti. In ogni caso il luogo è incredibilmente suggestivo, abbiamo camminato nella faglia che divide la placca americana da quella eurasiatica, che si separano alla velocità di 2 cm l’anno. Il panorama verde e ricco d’acqua è davvero eccezionale, anche perché gli amanti del Trono di spade sappiano che proprio in questo sito sono state girate parecchie scene. L’escursione è ripresa recandoci alla seconda tappa, a visitare cioè la monumentale cascata di Gullfoss, che io ho visto solo da lontano a causa di una personale piccola emergenza idraulica. Gullfoss, o cascata d’oro, mentre il fiume in cui si butta si chiama fiume d’argento. Peccato per il tempo grigio, credo che con il sole sarebbe stata davvero magica.La terza ed ultima tappa ci ha visti fare un pranzo (tipico turistico?) nei pressi del parco naturale di Geysir, il nome già suggerisce che siamo andati a conoscere il vecchio gigante Geysir, che ha dato il nome al fenomeno, e che oggi sembra andato in pensione, visto che per ora la lava che lo alimentava si è spostata sotto la nuova star del fenomeno, Strokkur, che oggi spara getti d’acqua bollente ad altezze di svariate decine di metri ogni tre/cinque minuti. Mentre giravo per il parco incantata da tanta bellezza, il nostro Strokkur ha pensato bene di esibirsi in una salva di esplosioni molto più ravvicinate del solito, poi si è scaricato un po’ ed è rimasto quieto per qualche minuto in più. Diversamente dalle Azzorre, dove i giri tra i soffioni erano un po’ delle gite sulle orme di Dante tra i gironi infernali a causa delle esalazioni di zolfo , qui lo zolfo si è sentito solo verso la fine della passeggiata, non so se sia stato perché è girato il vento o perché solo qualche geyser emette quell’odore.stanchissimi, ma davvero felici dopo una giornata davvero splendida.a presto