E' un Bridimondo

Piccole recensioni crescono


Sì, dai, dopo aver visto 1917 al cinema lo scorso weekend direi che ne possiamo ragionare un poco, l'ho parzialmente elaborato. Bello, molto bello, e terribile, come è giusto che sia un film che parla solo di guerra, di un episodio in territorio francese, dopo la carneficina della Somme. La camera segue per tutto il tempo i due giovani soldati spediti in una missione quasi impossibile, raggiungere un battaglione che era all'avanguardia, isolato in avanti, e fermare il comandante prima che ordini una missione, che risulta suicida in base alle informazioni dell'intelligence. I due si trovano ad attraversare la terra di nessuno, distesa di terra maciullata dalle bombe e dalla guerra, ricoperta di cadaveri, poveri corpi che nessuno ha potuto seppellire. Commovente l'episodio nel campo di ciliegi in fiore, che i tedeschi in ritirata hanno segato uno per uno.  Uno dei due soldati conosce le ciliegie perché a casa ha un frutteto, e resta ad accarezzare i fiori, mentre il suo amico gli chiede "vivranno?" "Certo che vivranno! Ci vuole poco, i getti nuovi saranno più belli  e più forti di prima!". L'attraversamento di una città mi ha spiazzata, ci ho messo un po' a capire che quelle macerie in mezzo alle quali passavano erano una città, e mi ha profondamente colpito. Duro, ma davvero notevole. Tra le serie tv, invece, siamo presi dalle robe turche. Abbiamo seguito due belle serie turche, la prima, Innocent, è uno splendido giallo psicologico, la seconda, The gift, è invece un fantasy, profondamente appoggiato nella storia e. Nell'archeologia turche, interessante. L'ultima, un simpatico polpettone di 164 puntate è Black money love, un giallo con evidenti implicazioni romantiche, ambientato tra la Turchia e l'Italia (e sentire il bellissimo attore turco pronunciare "signorina" fa morir dal ridere, ovviamente, anche se l'aggettivo che ho usato suggerisce che comunque gli si può perdonare la difficoltà di pronuncia, no?).Perché mi sono data anima e corpo alle cose turche? Semplice, perché sono fatte molto bene, e raccontano un paese e una società che ci sono estranee in modo molto vivido ed appassionante. La malattia mentale vissuta come una vergogna di famiglia da nascondere ad ogni costo, è stranamente il fil rouge  fra le tre serie, tutte assai diverse tra loro, ma ho notato che la necessità di nascondere la "diversità " di un membro della famiglia è un tratto comune delle serie, anche se inThe gift, la vera diversità sono le proprietà sciamaniche della protagonista, più che un difetto mentale, anche se la madre di lei cerca di farle passare per follia. Altra questione che le due serie poliziesche portano avanti in modo quasi comune è la corruzione che permea la società pochi individui, ma ai vertici, che intossicano la vita pubblica con le loro menzogne; infine non si può non restare affascinati dalla mistura tra tradizione e modernità, minigonne e fazzoletto in testa, emancipazione e obbedienza ai vecchi. A presto