E' un Bridimondo

Ho voglia di tenerti qui tra le mie braccia


Torniamo in Calabria, per un poco, per raccontare del posto che preferivo in assoluto di tutto il villaggio, che si trovava di fronte alla mia camera: uno splendido giardino di eucalipti, sotto i quali ci si spaparanzava su imbottitissimi divani. Una goduria. Lì ho letto, giocato col telefono, mi sono rilassata, insomma, meglio di un salotto! Che ve lo dico a fare che il cibo era stratosferico? Ho letto, guardando le recensioni su internet, persino critiche abbastanza feroci, "non c'è pesce," "io mangio cibo caldo, non freddo..." "fanno sempre le stesse cose..." Ma che si sono bevuti? C'era la prima parte del tavolo con molte pietanze fredde, certo, insalate di pesce, di pollo, verdure di tutte le razze... ma c'erano sempre tre primi, tre secondi e tre contorni caldi, tutto a buffet servito, potevi fare anche venti giri, se proprio volevi... insomma, volersela prendere con il cibo era a mio avviso proprio da brutta gente. Non solo per la scelta (ovvio che ci fosse sempre qualcosa che non mi piaceva , ma anche molto di buono) il pesce c'era tutti i giorni e variava sempre, fettuccine all'astice comprese. Di nuovo, cosa c'è da lamentarsi? In ogni caso, veniamo al giorno clou delle mie vacanze, quello in cui ho fatto l'escursione in barca. Già dal risveglio avrei dovuto capire che non era giornata, decisamente, visto che ho avuto un piccolo incidente di cui vi assicuro è meglio non parlare, poi però sapevo che potevo andare a provare il tiro con l'arco, quindi mi sono preparata e mi sono lanciata. Neanche a dirlo non fa per me, devo tenere l'arco con la mia mano debole, e non riesco a tenerlo stabile, in ogni caso sono felice di aver provato. Dopo quest'episodio mi sono voluta informare se fosse davvero adatta a me l'escursione , cosa che il simpatico addetto mi ha confermato (ricordatevene tra circa venti parole...). Arrivata circa mezz'ora prima del l'escursione ero già giù, alla spiaggia, pronta per salire in barca, e ho quindi riconosciuto il resto dei partecipanti, ci siamo raggruppati, è arrivato il gommone, ed è cominciato l'imbarco. È la giornata di ca... ha proseguito nella sua tonalità (50 sfumature di marrone). La passerella era flottante, perfetta per qualcuno che non ha senso dell'equilibrio come me, già salire era un gradino piuttosto alto, ma l'ho fatto, e va bene, poi ad  arrivare in fondo al corrimano ci sono riuscita, ma una volta finito questo benedetto corrimano...come cavolo pensavano che arrivassi al gommone, in volo? Sono rimasta lì, aggrappata all'ultimo ritto, finché il bagnino non ha avuto compassione, mi ha sradicata di là e trascinata fino al gommone, dentro cui sono rotolata abbastanza agevolmente. Mi sono seduta, l'aggeggio del demonio è partito, Caronte ha cominciato a delizarci con le sue abilità di guida e di cicerone, facendoci conoscere quello splendido tratto di costa, definito "Costa degli Dei". Una gita spettacolare, la mia unica, blanda, preoccupazione, consisteva nella paura di non riuscire a riguadagnare la terraferma al ritorno, sempre per merito della bastardissima piattaforma flottante. Sì, come no. Non avevo tenuto conto che Caronte ci volesse scaricare su una delle meravigliose spiagge raggiungibili solo dal mare, e che non avrebbe accettato il mio "resterei a bordo", replicando con il classico "e quando ti ricapita?" Che per mia sfortuna è il mio mantra, per cui mi sono cimentata nella discesa dal gommone, ho mancato di agganciare la scaletta con il piede buono e sbattuto la gamba "matta" contro la scaletta d'acciaio del gommone, procurandomi un ematoma delle dimensioni di una mezza pesca. Dolorosissimo. Carondimonio ha dovuto disincastrarmi, e poi mi ha sorretta fino ad una grande pietra su cui mi ha costruito, letteralmente, un trono, e mi ci ha abbandonato, tornando in barca e allontanandosi da riva. Il resto del gruppo è stato carino, ho rimediato persino una sorta di servizio fotografico, seduta in trono, e poi tra tutti mi hanno fatto risalire in gommone e mi hanno trovato una bottiglia con dell'acqua ghiacciata da tenere sulla mezza pesca. Il tramonto sullo splendido mar Tirreno è stato magico, con un gnocchetto di spumante per dimenticare le disavventure, e poi siamo rientrati alla base, tutti affascinati dalle bellezze. Io avevo un paio di carinissime scarpette da barca, che però erano assolutamente piene di sabbia, e me le sarei tenute fin dopo la cena, perché pensare di salire fino alla camera per cambiarmi e tornare a cena...beh, poi sarei dovuta scendere a piedi e stavo male da cani, quindi meglio prima cenare, e poi, semmai, preoccuparmi del resto. La discesa dal gommone, questa volta senza il soccorso del simpatico (ma assai competente) Caron Dimonio, è avvenuta con una certa difficoltà, visto che di bagnini non c'era più l'ombra, e mi è toccato aggrapparmi ad un'altra villeggiante, mentre il suo compagno mi teneva per le spalle, per essere sicuri che non avrei fatto un qualche atterraggio sugli scogli... lode ed onore anche al cameriere che mi ha portato il ghiaccio, lasciando il posto per quasi un quarto d'ora perché io avessi la possibilità di mettere del ghiaccio su quel livido, sul quale il giorno dopo ho applicato anche la pomata, fattami recapitare in struttura. Insomma, dobbiamo dirlo, se quel giorno avessi scelto di far egiornata piscina sarei stata un tantino meno a rischio, ma ho ancora negli occhi quella bellezza, persino la temperatura del mare avrebbe invitato al bagno, se solo io fossi stata abbastanza in forma da buttarmici... A presto