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Salute, scoperto gene legato all'invecchiamento

Post n°62 pubblicato il 04 Aprile 2010 da SonoBruttaSenzaTe

 

Reuters

di Kate Kelland

Scienziati britannici che studiano la genetica dell'invecchiamento hanno annunciato che esami di laboratorio su vermi hanno portato alla scoperta di un gene specifico fortemente legato alla durata della vita, all'apparato immunitario e alla resistenza dalle malattie.

Poiché il gene, chiamato nei vermi DAF-16, è presente anche in molti animali e negli uomini, la scoperta secondo gli scienziati potrebbe aprire nuovi scenari sul modo di affrontare l'invecchiamento e le questioni immunitarie e di difesa umani.

"Volevamo scoprire quanto il normale invecchiamento fosse dovuto ai geni e quale effetto questi geni avessero su altre carattersitiche, come l'immunità", ha spiegato Robin May dell'università di Birmingham, a capo dello studio, pubblicato sulla rivista Public Library of Sciences (PLoS) One.

Le popolazioni mondiali stanno invecchiando ad un ritmo impressionante, ponendo una grande sfida ai sistemi sanitari e sociali. Uno studio di scienziati danesi lo scorso anno sosteneva che la metà dei bambini nati oggi nei paesi ricchi riuscirà a festeggiare i 100 anni.

Gli scienziati sperano di capire in che modo le persone invecchiano, per cercare di creare farmaci che li aiutino a restare in maggiore salute mentre i tempi di vita si allungano.

"Abbiamo scoperto che cose come la resistenza e l'invecchiamento tendono ad andare di pari passo", ha dichiarato May in un'intervista.

Il suo team ha confrontato la longevità, la resistenza allo stress e l'immunità in quattro specie diverse di vermi, rilevando anche le notevoli differenze tra specie nel comportamento del DAF-16, che causavano differenze in longevità, resistenza alla fatica e immunitaria: a livelli maggiori di attività del DAF-16, incrementava il tempo di vita, così come la resistenza e l'immunità verso alcune infezioni.

Secondo May, il DAF-16 è risultato attivo nella maggior parte delle cellule del corpo, ed è molto simile ad un gruppo di geni umani chiamati FOXO, ritenuti dagli scienziati partecipi del processo di invecchiamento.

"Il fatto che sottili differenze tra le specie nel DAF-16 sembrino avere un rilevante impatto nell'invecchiamento e nella salute è davvero interessante e può spiegare in che modo nell'evoluzione siano cambiati la durata della vita e gli altri tratti correlati".

In un commento allo studio, il professor Douglas Kell del Biotechnology and biological sciences research council (Bbsrc), finanziatore della ricerca, ha dichiarato che le scoperte potrebbero aiutare gli scienziati a capire alcuni dei meccanismi che determinano come gli uomini invecchino.

"E' davvero importante sviluppare una buona comprensione del sano invecchiamento se vogliamo capire cosa accade alla fisiologia di un anziano quando non sta bene, o si trova in difficoltà con attività quotidiane come richiamare alla mente ricordi o muoversi".

 

Vermi in foto d'archivio. ...

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