"...Arthur era un enorme micio grigio castrato, vivente smentita di tutte quelle teorie secondo cui i gatti sono freddi, egoisti e così via. I suoi begli occhi, incastonati nel più largo muso di gatto che io abbia mai visto, guardavano al mon-do con una benevolenza e una tolleranza univer-sali. Ogni suo movimento era contraddistinto da un'immensa dignità.Quando cominciai a grattargli i denti il suo pet-to echeggiò di un rimbombo di fusa simile ad un lontano motore fuoribordo. Non c'era biso-gno di nessuno per tenerlo; lui stava tranquillo e si mosse solo una volta, quando usai le pinze per staccare un pezzo di tartaro da un dente e per caso gli graffiai la gengiva.Allora alzò una zampa massiccia come per dire: "Attenzione, amico", ma non aveva tirato fuori gli artigli....." ...tratto da "Creature Grandi e piccole" di James Herriot