Buenaonda Journal

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DARIO FO' & LUCA BASSANESE segue L'INTERVISTA a LUCA BASSANESEfoto di Barbara Zanonhttp://kaliphos.momapix.com/index.php?url=storia.php&id=797Proprio in questi ultimi giorni hai partecipato ad una serata con un grandissimo ospite: Dario Fo, uno dei protagonisti più vitali e coraggiosi del panorama artistico, sociale e politico internazionale. Nel corso della serata hai diviso il palco con questo grande artista. Vi ho sentiti intonare “Ho Visto un Re”, scritta dallo stesso Fo e interpretata, da sempre, dal grande Enzo Jannacci. Dev’essere stata un’esperienza che lascia il segno vero, Luca? .. raccontaci .. Che ti posso dire, il segno è profondo. Profondo, perché quando s’incontrano persone autentiche è la loro vita a parlarti, a raccontarti che c’è qualcosa di grande oltre alle parole. Poi quando si condivide un momento intimo come salire su un palco e cantare assieme una canzone, il tutto assume un aspetto ancor più unico e indescrivibile. Perché cantare assieme vuol dire prima di tutto “ascoltarsi”, fondersi, creare una unicità che è la condizione necessaria per portare agli altri che ti ascoltano il tuo essere, il tuo spirito, l’anima che esulta, che a volte s’indigna, che attende quell’attimo per alzasi in volo e poi ritornare più bella di prima. Certamente nel corso della manifestazione avrai avuto modo di incontrarlo anche nel backstage. Parlaci un po’ del lato umano di questo grande personaggio e uomo, premio nobel per la letteratura nel 1997. Il lato umano che ho potuto “sentire”, mi ha parlato di semplicità e dolcezza. L’onestà intellettuale, cosa oggi quasi del tutto scomparsa, è presente in Dario con grande forza e coraggio. Dopo qualche minuto di conversazione, hai la sensazione che dal suo viso svanisca ogni traccia di età e di tempo perché le sue parole sono fatte di passato e presente, di gioia e dolore, di vita vera, corpo, anima e cuore. Cosa c’è da imparare da uno come lui? Considerandolo un Maestro della commedia farsesca, nella quale non ha mai lasciato in secondo piano valori sociali e politici? C’è da imparare che la vita è un tutt’uno dove l’arte non discerne dall’uomo, dai suoi pensieri, dal suo vivere quotidiano in continua relazione con se stessi e con il mondo. Hai incontrato quindi un uomo di teatro a tutto tondo: in quanto attore, regista, scenografo, drammaturgo, costumista, e impresario della sua stessa compagnia. C’è da prendere esempio, artisticamente parlando, per una sempre migliore riuscita del tuo nuovo spettacolo “L’Italia Dimenticata”? Penso che ognuno di noi abbia un percorso unico e tale dev’essere. Certo, quello di Fo è ciò che di meglio un artista può chiedere a se stesso. Sono il tempo e le scelte a determinare la strada, spero soltanto di sentire da qui a sempre quell’urgenza e quella necessità di vita che ho potuto leggere negli occhi del grande Dario Fo. Visto l’affiatamento sul palco e anche l’impegno contro la costruzione dell'aeroporto militare americano presso il Dal Molin spero di vederti nuovamente al fianco di questo geniale artista. COMPLIMENTI !!di francesco mastronardo