Buenaonda Journal

Intervista di Giulio Brusati


Il viaggio di Bassanese dentro al sua anima Ha proposto il suo album più recente "La Società dello Spettacolo" in cui è privilegiata la musica klezmer
<<“Il concerto è andato molto bene, si è creato il clima giusto e la cura nell’ascolto mi ha accompagnato fino alla fine del set con mia grande gioia. Non è facile proporre cose al di fuori di schemi prestabiliti ma non posso fare altrimenti, ed è così che ritorno a volare”>>. Il commento di Luca Bassanese il giorno dopo la sua esibizione al Metropolis Cafè in zona universitaria denota l’attenzione con cui il pubblico ha accolto la nuova proposta del cantautore vicentino, uno show tra canzone e teatro che, come il suo recente album, s’intitola La Società dello Spettacolo. <<“L’illuminazione mi è venuta leggendo l’opera omonima del filosofo Guy Debord. Il mio album è il racconto di un viaggio; una specie di concept, con un filo conduttore. Si parte da una danza per scacciare la morte e la depressione, per passare alla confessione di una delusione d’amore e chiudersi, dopo un viaggio dentro se stesso, con un Ritorno a casa. Nei suoni c’è molta musica klezmer, ed è per questo che ho utilizzato per le incisioni un’orchestra da strada”>>. E’ la stessa banda che lo accompagnerà sabato prossimo al Teatro Busnelli di Dueville, in provincia di Vicenza, una delle prossime tappe del tour de La Società dello Spettacolo. <<“In realtà il disco intero è eseguibile piano e voce, visto che alla base dei brani c’è un’impostazione da operetta. Nel live è accentuata la parte teatrale: ed ecco perché nel brano Va Tutto Bene cambierò d’abito e maschera. Il concetto al base del disco è la continua presenza di condizionamenti da parte della società: in Santo Subito c’è l’ansia di dover essere sempre all’altezza delle situazioni, un processo che ci porta ad indossare maschere per essere “perfetti”. Ma se dimentichiamo la parte più vera di noi non saremo mai sinceri né liberi. Finiamo per tradirci e alla domanda “Come va?”, risponderemo pronunciando frasi ipocrite come “Va Tutto Bene”>>.Giulio Brusati - L'Arena di Verona/XL Repubblica