Buenaonda Journal

Caruso - La vita è magnifica


“La vita è magnifica”: l’ultimo cd di Caruso, il cantante del sociale
Ha un nome da tenore e un look da zigano. È un cantante torinese (è nato a Venaria), si chiama Caruso e ha da poco inciso una nuova canzone: “La vita è magnifica”. Si tratta di un lavoro che anticipa un album che «si intitolerà probabilmente Balòn, come uno dei mercati più famosi del Piemonte: la scelta ideale per rappresentare un viaggio armonico nel mercato della vita, all’interno di un’Italia in continuo cambiamento, dove si contaminano le razze, le lingue, le culture e si cercano di abbattere i muri e annullare le distanze che dividono le persone», spiega il giovane musicista, che attraverso un linguaggio semplice ma non banale descrive il mondo che ci circonda senza mai finire nella presunzione di giudicarlo.Il suo sound trae origine dall’ hip-hop e incontra stili diversi: rock, dance, pop, un insieme di ritmi che si fondono dando voce a temi sociali in un’alchimia unica e particolare.Caruso è alla sua seconda prova con l’etichetta indipendente Buenaonda Edizioni, con il produttore Stefano Florio e con il paroliere Matteo Felini, autore di molti dei testi del nuovo album, tra cui “Romina” e “La vita è Magnifica”. Quest’ultimo è anche il titolo di una mini-raccolta, composta da tre canzoni, nella quale l’autore propone tre fotogrammi di realtà che con un ritmo intenso e concitato catturano e catapultano l’ascoltatore su scorci di vita vissuta. La prima, “La Vita è magnifica” appunto, porta per mano l’ascoltatore in una storia di straordinaria ordinarietà: un incidente stradale e quel misto di indifferenza e sensibilità che lo circonda diventano un pretesto per parlare di vita con un linguaggio e delle metafore vicine all’universo giovanile che nel ritornello “Frena” trova un invito a tenere in pugno il proprio destino. Il secondo brano, “Romina”, è il dramma dell’aborto, con la storia di una donna combattuta tra paura e coraggio. Nessun giudizio, solo uno sguardo che è quasi una pennellata sulla vita di una ragazza ad un punto di non ritorno. “Sento che nella vita è impossibile vivere senza avere paura... ora il cuore comincia a fare male, come una ferita coperta di sale”, ripete ossessivamente Caruso dandole voce.Dal terzo brano, intitolato “San Precario”, emerge l’originalità dello stile, il ritmo dei bassi alla urban-dance e la schiettezza dei testi sul mondo del precariato. È un pezzo martellante, che incalza proprio come un’invocazione disperata al proprio santo. Precario anche lui, con la cinta stretta fino all’ultimo buco e con le rate che incombono. Un pezzo poco politicizzato e molto sociale che affronta il tema del precariato e del suo effetto sullo stato d’animo di milioni di persone che si trovano di fronte a questo tipo di problemi.from: http://www.libero-news.it/articles/view/598133